Corruzione: 4.000 euro a testa, ogni anno! Tu chiamalo, se vuoi…sovranismo psichico

di Lucio Fero
Pubblicato il 7 Dicembre 2018 - 14:14 OLTRE 6 MESI FA
Corruzione: 4.000 euro a testa, ogni anno! Tu chiamalo, se vuoi...sovranismo psichico

Corruzione: 4.000 euro a testa, ogni anno! Tu chiamalo, se vuoi…sovranismo psichico

ROMA – Corruzione fa 4.000 euro a testa, ogni anno! Per l’esattezza 3.901, sempre a cranio. Ogni cranio, cranio di casta e cranio di popolo. Cranio di chi grida onestà e poi magari ci sta. Chi? Un’enormità di gente. Girano ogni anno per la nazione e per gli umani che la abitano 236, 8 miliardi di soldi frutto e scambio e merce e profitto e guadagno da corruzione. Quasi 240 miliardi! Ogni anno! Troppi per poterli attribuire a pochi. Sono talmente tanti soldi che non solo statisticamente fanno 4.000 a testa. Anche concretamente, nella pratica e nella vita di tutti i giorni, significa che milioni di italiani brava gente viene a contatto con denaro da corruzione ed applica l’antico adagio secondo cui il denaro non puzza, non ha mai cattivo odore.

Milioni e milioni di italiani, ogni giorno. Ogni giorno lo testimonia. Un giorno a caso? Ieri: le guardie che rubavano i soldi nei parchimetri a Roma, il magistrato che si vendeva la giustizia a Lecce…Ma non c’è bisogno di finire sui giornali per partecipare. Sì, partecipare alla corruzione. Sui giornali si finisce solo quando lo…si fa strano. Il resto, il più dei 236 miliardi, è assoluta e accettata normalità. Altrimenti a 236 miliardi non ci si arriva.

Chi si azzarda a fare di questi calcoli, chi prova a stimare la potenza economica della corruzione dice che in Europa ci batte in corruzione solo la Romania che fattura, si fa per dire, in denaro corrotto una cifra pari al 15,6% della ricchezza prodotta legalmente. Noi, l’Italia, un passo dietro: una cifra di soldi da corruzione pari al 13 per cento del Pil.

Interessante e qualcosa vorrà pur dire che i paesi dell’ex Europa dell’Est sovietizzata siano tutti dalle parti alte della classifica delle economie e società ad alto tasso di corruzione: Bulgaria, Lettonia, Croazia, Repubblica Ceca…Tutte intorno al 14 per cento del Pil come cifra di denaro sporco circolante. Insomma di corruzione ci campano. E di corruzione campano anche Italia e quindi Grecia con il loro 13 per cento del Pil cifra di denaro corrotto che gira.

Un abisso culturale, quasi antropologico, ci separa da olandesi, finlandesi, danesi…Lì la corruzione mette insieme la miseria di uno 0,7 per cento del Pil.

Nell’economia corrotta la società italiana ci staziona, ci galleggia. Il popolo si è assuefatto…e anche adattato. Da tempo si dice questo popolo, questa gente italica sia anche rancorosa. Italia del rancore è stata battezzata dalla sociologia quella che si ritiene scippata del diritto acquisito di essere protetta e garantita. Protetta e garantita nel posto di lavoro, nella data della pensione, nei servizi pubblici, nel welfare. E anche nella corruzione. Perché la corruzione e i suoi 236 miliardi all’anno bagnano ogni costa, ogni insenatura, golfo e baietta e porticciolo e spiaggia della geografia umana e sociale degli italiani.

Fresco fresco il Censis si è inventato la formula “Sovranismo psichico” per dire, guarda un po’, che c’è in giro rabbia intollerante. Perfino la iper professionale fantasia creativa del Censis ormai esausta. Si inerpica su una formula che già comincia ad essere parente della supercazzola. Sovranismo psichico non vuol dire nulla e, se significa qualcosa, significa cosa notissima e centomila volte detta: il rancore, il sentirsi scippati, il diffidare, se non avversare, la stessa democrazia, lo schifare addirittura la democrazia e le sue istituzioni se non portano soldi a casa. E anche la mastodontica, ma anch’essa non nuova, ipocrisia nazionale del gridare onestà, onestà e al tempo medesimo campare, arrotondare di corruzione. Ma, se vuoi, come cantava Battisti, chiamalo il tutto…sovranismo psichico.