Cosenza. Progettavano un attentato contro un pm, undici fermati

Pubblicato il 10 Giugno 2011 - 08:21 OLTRE 6 MESI FA

COSENZA – Volevano compiere un attentato contro il pm della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto, gli undici presunti affiliati alla cosca Abbruzzese fermati dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza.

Il magistrato è da anni in prima linea contro la cosca che opera nell’alto Ionio cosentino. Dal 2004 in poi ha coordinato una serie di inchieste (tra le quali Lauro, Sibaris e Timpone rosso) che hanno riguardato proprio gli Abbruzzese e che hanno portato all’arresto di numerosi persone tra le quali anche latitanti storici della ‘ndrangheta dell’alto Ionio cosentino. Inchieste che spesso si sono concluse con pesanti condanne.

In passato Luberto ha subito minacce ed intimidazioni. In particolare, nel 2007, ignoti sono entrati nel garage della sua abitazione e gli hanno rubato l’auto. Ma prima di andarsene hanno danneggiato tutto cio’ che hanno trovato ed hanno lasciato tutta una serie di frasi di minacce scritte sui muri. Due anni dopo la casa del magistrato e stata ”visitata” da qualcuno che si e’ impossessato di alcuni monili in oro appartenenti alla moglie. Gia’ allora, pero’, l’ipotesi del semplice furto trovo’ scarso credito presso gli investigatori. Undici persone sono state fermate: secondo i carabinieri sarebbero affiliate alla cosca Abbruzzese, attiva nel territorio dell’alto Ionio cosentino.

La cosca, secondo quanto emerso dalle indagini stava pianificando un imminente attentato alla vita di un magistrato della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro. I provvedimenti sono stati emessi dalla Dda di Catanzaro.

Ai fermati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione aggravati di armi da sparo comuni e da guerra.

La cosca Abbruzzese è stata recentemente colpita dalle forze dell’ordine con l’arresto del latitante Nicola Abbruzzese, avvenuto il 26 maggio scorso ad opera dei carabinieri di Cosenza. Lo stesso giorno in cui il fratello Francesco èstato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Cosenza.

Nell’ambito dello stesso contesto, un dodicesimo provvedimento di fermo è in esecuzione da parte della polizia del Commissariato di Castrovillari. L’operazione è stata denominata ”Tsunami”.