Costa Concordia. Errori nei soccorsi anche dalla Capitaneria di Porto?

Pubblicato il 28 Gennaio 2012 - 17:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Non ho nessuna remora a dire che il comandante Schettino è stato ingiustamente fermato sulla scorta di informazioni false fornite dalla Capitaneria di porto, come dimostrerò”. Sono queste le parole dell’avvocato Bruno Leporatti, riportate dal quotidiano Il Giornale.

Leporatti fa riferimento ad una “una straordinaria affermazione di De Falco, che è quello che ordina al comandante di tornare a bordo, lo minaccia… della galera (…)” e alla dichiarazione del comandante della Capitaneria Gregorio De Falco, che ha affermato: “Probabilmente per la concitazione nelle fasi di emergenza che stavo seguendo e coordinando dalla sala operativa della capitaneria potrei avere erroneamente fatto intendere che lo Schettino fosse stato sorpreso nell’intento di sottrarre il predetto strumento”.

Il riferimento è al tentativo da parte del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino di aver tentato di inquinare le prove, cercando di asportare e manomettere la scatola nera della nave. Leporatti sostiene che la scatola nera fosse impossibile da recuperare da parte di Schettino e che le dichiarazioni di De Falco al Gip avessero fatto intendere il tentato furto della scatola nera, motivo per cui la procura avrebbe disposto il fermo per il comandante della Concordia.

Il legale di Schettino ha parlato di “buchi neri” nel racconto della Capitaneria di porto, che non si è accorta della vicinanza eccessiva della Concordia all’isola del Giglio e della giravolta di 180 gradi della nave dopo l’impatto con lo scoglio. Nel cronologico degli eventi della capitaneria alle ore 22, circa 20 minuti dopo l’impatto, il rapporto della capitaneria parlava di “traffico marittimo regolare”, come annotato dall’operatore Ais, che si occupa del controllo del sistema satellitare di geolocalizzazione delle imbarcazioni.

Il Giornale spiega che quando la figlia della passeggera Concetta Robi chiama le autorità dopo aver ricevuto l’allarme dalla nave, sono i carabinieri di Prati a girare alle 22.06 l’Sos alla Capitaneria di porto, che rispondono così al militare: “Al momento non abbiamo informazioni inerenti a navi in difficoltà e richiediamo se possibile di avere il nome della nave e il porto di partenza e arrivo”.

Il contatto con la nave in difficoltà arriverà solo alle 22.14, mentre alle 22.26 Schettino riferirà di avere “una via d’acqua aperta a bordo lato sinistro”. De Falco, informato dalla Capitaneria di Livorno, attiverà l’Ais solo due minuti dopo la chiamata di Schettino. Né il sistema satellitare gestito dalla Elmas di Pomezia, né il sistema integrato radar Vts avrebbero funzionato, spiega Il Giornale. Questione su cui gli inquirenti ora stanno indagando, e che potrebbe mostrare un errore nella gestione dell’emergenza, secondo il quotidiano Giornale, anche da parte dalla Capitaneria di porto e dell’eroe De Falco.