Costa Concordia: tragedia minuto per minuto, le carte della Capitaneria

Pubblicato il 18 Gennaio 2012 - 17:20 OLTRE 6 MESI FA

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – L’emergenza sottovalutata, i ritardi nelle comunicazioni, i sospetti degli uomini della Capitaneria di Porto che chiamano in continuazione la Concordia ricevendo risposte evasive. E la macchina dei soccorsi che comunque si mette in moto. Il racconto di una notte maledetta rivissuta minuto per minuto dalla trascrizione delle comunicazioni tra Livorno, la nave della Costa, i protagonisti delle operazioni di salvataggio e le unità che vengono mobilitate.

22:06 – Il primo allarme. I carabinieri di Prato contattano la Capitaneria di porto di Livorno. La madre di una passeggera ha riferito di problemi a bordi di una nave da crociera Costa: durante la cena il soffitto del ponte sul ristorante è caduto ed è stato dato l’ordine di indossare i salvatagente. I carabinieri chiamano la passeggera che conferma l’accaduto. Il primo allarme, dunque, viene lanciato da una passeggera, non dall’equipaggio.

22:14 – “Solo un blackout”. La capitaneria contatta la Costa Concordia chiedendo ragguagli. L’ufficiale che risponde parla di un blackout che va avanti da 20 minuti, ma sostiene che tutto si risolverà in breve. Nega il cedimento del soffitto e l’ordine di indossare i salvagente.

22:16 – La motovedetta della Finanza. La motovedetta G104 della Guardia di Finanza si offre di portarsi presso la nave. La Capitaneria di porto risponde affermativamente. La G104 sarà determinante per il coordinamento delle operazioni di soccorso.

22:17 – Il dubbio. La Capitaneria di porto esprime dubbi sul fatto che il problema della Concordia sia limitato a un blackout: “Potrebbe avere ben altre problematiche”.

22:26 – La prima ammissione. La Capitaneria di porto insiste e richiama la nave. Risponde il comandante Francesco Schettino, che finalmente riferisce di una falla aperta sul lato sinistro della nave. Secondo Schettino, non ci sono feriti e la Concordia ha bisogno solo di un rimorchiatore. Ciò nonostante, la Capitaneria ordina immediatamente a tutte le navi presenti in zona di raggiungere il luogo dell’incidente.

22:44 – “La nave è arenata”. La motovedetta G104, arrivata sotto la nave, aumenta il livello di allarme: la Costa Concordia è arenata sul fianco destro. A questo punto l’operazione di soccorso e di recupero dei passeggeri è in pieno svolgimento. Arrivano in continuazione le comunicazioni di unità sul posto. Ancora nessuno riferisce di persone in mare.

22:45 – “Non è vero, navighiamo”. La Capitaneria contatta il comandante, che nega: “La nave è in galleggiamento e sta navigando”. Vuole portarsi sottocosta per gettare l’ancora.

22:48 – Scatta l’emergenza. La Capitaneria chiede alla Concordia se vogliono ordinare l’abbandono nave. La risposta è: “Stiamo valutando”. A queste parole, la Capitaneria inizia le procedure per l’accoglimento di eventuali naufraghi e invia elicotteri di soccorso.

22:58 – “Abbandonate la nave”. Schettino, contattato di nuovo dalla Capitaneria, comunica di aver disposto l’abbandono nave utilizzando le scialuppe di salvataggio della Concordia.

23:23 – “Ci stiamo inclinando”. Dalla Concordia riferiscono di avere un “grosso sbandamento sul lato di dritta”: la nave si sta inclinando su un fianco. Chiedono se è possibile essere tirati dal lato sinistro. Nessuna nave sul posto è in grado di soddisfare una richiesta del genere. Nel frattempo, alla Capitaneria arrivano le comunicazioni di decine di navi che stanno convergendo sul Giglio per dare una mano.

23:37 – “Ancora 300 a bordo”. Schettino, contattato dalla Capitaneria, dice che a bordo ci sono ancora 300 persone da sbarcare. Un dato che viene confermato anche dalla motovedetta della Finanza.

00:05 – Migliaia di naufraghi. La Capitaneria prova a contattare via filo il comandante a bordo della Concordia. Nessuno risponde. Nella mezz’ora successiva, in un crescendo di comunicazioni, la Capitaneria apprende di persone in acqua, scialuppe in difficoltà, naufraghi imbarcati sulle motonavi. La prefettura di Grosseto spiega che l’Isola del Giglio non può ospitare più di tremila persone e i naufraghi saranno trasferiti sulla terraferma.

00:34 – Schettino sulla scialuppa. Il comandante Schettino ammette di trovarsi a bordo di una scialuppa “lato dritto” e comunica di vedere “tre persone in acqua”.

00:36 – A bordo anziani e bambini. La motovedetta G104 chiede con urgenza elicotteri per recuperare “70/80 persone tra anziani e bambini” che sono bloccate a bordo.

00:42 – “Torni a bordo!”. Schettino riferisce che tutti gli ufficiali si trovano con lui su una scialuppa. Il comandante De Falco ordina che risalgano a bordo per coordinare lo sbarco dei passeggeri. Nel frattempo, la Capitaneria fa scendere sulla nave un aerosoccorritore che individua 100 persone ancora a bordo e cerca di farle spostare perché possano essere recuperate dagli elicotteri.

01:15 – Allarme inquinamento. Primo contatto con il ministero dell’Ambiente per l’invio di una unità navale anti inquinamento.

01:46 – De Falco insiste. A un’ora di distanza dal primo richiamo, Schettino non è ancora tornato a bordo. De Falco insiste: “Risalga tramite la biscaggina e ci faccia avere un resoconto della situazione”. Intanto si prepara l’invio dei vigili del fuoco sulla nave. La Capitaneria cerca di contattare ripetutamente l’aerosoccorritore, l’unico in grado di riferire il numero di persone ancora a bordo.

02:53 – “Schettino sta andando in porto”. I finanzieri della motovedetta G104 salgono a bordo della Concordia tramite la biscaggina e riferiscono che invece il comandante Schettino è ancora sulla scialuppa diretto in porto.

03:05 – Le prime vittime. La motovedetta della Finanza comunica le prime vittime: “Da bordo dicono di avere 5 feriti e 3 defunti”.

03:17 – Schettino fermato dai carabinieri. Schettino è sbarcato al Giglio. I carabinieri dell’isola comunicano di averlo “isolato senza ammanettarlo”.

03:56 – Il dramma a bordo. L’aerosoccorritore lancia un nuovo allarme: 50 persone sono ancora a bordo. Si trovano a poppa, mentre i soccorritori e i sub sono a prua per aiutare una persona fratturata.

04:31 – Torna un ufficiale. De Falco ordina che un’unità prelevi dal porto uno degli ufficiali della Concordia e lo riporti a bordo della nave.

04:46 – La prima lista. Il trasbordo dei naufraghi è terminato, ma sarà necesarria un’ispezione approfondita della nave per capire se a bordo ci sia ancora qualcuno. L’armatore Costa fornisce la prima lista ufficiale di passeggeri e membri dell’equipaggio: sono 4754 persone.

06:15 – Si profila la tragedia. E’ l’alba. L’allarme non è cessato, anzi. I vigili del fuoco, da bordo, comunicano: “Le condizioni di ricerca sono difficili”.