Schettino: “Mi dicevano ‘passa di lì’. La nave s’inclinava e sono sceso”

Pubblicato il 24 Gennaio 2012 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Schettino (Foto LaPresse)

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – ”Fabri, per dar retta al manager, passa da lì, passa da lì…”: diceva così il comandante Francesco Schettino nelle intercettazioni telefoniche nelle mani degli inquirenti per l’incidente della nave Costa Concordia. Una conferma, sembrerebbe, del fatto che gli “inchini”, cioè quei passaggi ravvicinati alla costa in segno di saluto, erano un modo con cui la Costa si faceva pubblicità, come ha detto lo stesso Schettino agli inquirenti?

“Fabri in quel momento non vorresti togliere la spina lì [inteso mentre tutto accadeva] è normale… no, perché non ci voglio andare più sulla nave, perché so io che non voglio più, cambio vita, perché non la vedo tanto bene”.

Schettino si difende: “Qualcun altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo a passare lì sotto, perché mi hanno rotto il c…, passa di là, passa di là, la secca c’era ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato. Tutti i venerdì passavamo a cena, adesso perché hanno rotto il c…, salutiamo a Palombi, salutiamo o vento, ed ecco qua adesso, ho pagato tutto quello che si sa”.

“Io so che ho la coscienza… ho fatto tra virgolette non so se definirla un’imprudenza, ma comunque nei limiti della mia consapevolezza”, si è difeso il comandante della Concordia, intercettato in una stanza della caserma dei carabinieri di Orbetello, mentre parlava al telefono con un conoscente.

Al telefono Schettino avrebbe ammesso la propria responsabilità nel naufragio della sera prima. ”Lo squarcio è stato immenso. Ci stava uno spuntone di roccia, poi tutto quello che è successo da quel momento l’ho fatto nel massimo della mia professionalità e questo potrebbe alleviare o quantomeno dare l’illusione di stare in pace con la coscienza”.

Ad un certo punto, parlando con l’amico, quella che sembra l’apparente confessione dell’abbandono della nave: ”Eravamo passati a 0,28 miglia e lo scoglio l’abbiamo preso lateralmente. Quando ho capito che la nave si stava inclinando ho preso e sono sceso. Quello che a me mi fa onore che abbiamo salvato tutti quanti, tranne questi qua [riferito alle vittime] che se non l’avessi fatto… Io ho visto che so stato in giro a prendere la gente a mare e sono sereno così come un….”.

Raccontando sempre alla stessa persona, tale Albert, l’accaduto, Schettino aveva detto anche, secondo le trascrizioni, che ”è tornato indietro per prendere la radio, poi è andato sul ponte, poi quando ha visto che la nave si inclinava, è andato sul ponte all’aperto per vedere se la nave si aggiustasse in mezzo agli scogli. Ha chiamato con il cellulare per non perdere la linea”, poi quando ha capito che la nave si stava inclinando è sceso. Ora, disse, ”mi trovo con la testa sotto e con le gambe all’aria senza sapere nulla”.