Costa Concordia, non addetti in plancia disturbarono “accostata”

Pubblicato il 23 Gennaio 2012 - 11:42 OLTRE 6 MESI FA

FIRENZE – Sul ponte di comando erano salite persone che ''disturbavano la manovra'' e prima della partenza da Civitavecchia il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino aveva ordinato di tracciare la rotta per l' ''inchino'' all'Isola del Giglio. Lo stesso comandante, dopo la collisione', ordino' all'ufficiale addetto alle comunicazioni radio di riferire che c'era stato un black-out alle richieste della capitaneria di sapere se c'erano problemi a bordo.

E' la testimonianza del terzo ufficiale della Costa Concordia Silvia Coronika, pubblicata oggi da alcuni quotidiani insieme a quelli di altri ufficiali della nave, inserita nei verbali dell'inchiesta.

Dice Silvia Coronika che sul ponte di comando, al momento dell'accostata, c'erano diverse persone non preposte alla navigazione. Tra queste cita il maitre e il commissario Manrico Giampetroni. Queste persone parlavano, ''disturbavano le manovre con conseguente calo di attenzione''.

L'ufficiale dice anche che l'accostata, prevista fin da Civitavecchia, ''era stata annotata sulla carta nautica e registrata sul sistema di navigazione integrato'' e che a proposito della rotta Schettino dette disposizioni all'addetto alla cartografia Simone Canessa: ''Vieni qua che dobbiamo tracciare una rotta per passare vicino al Giglio e fare un inchino''.

Dopo l'impatto, ricostruisce Coronika, alla capitaneria che chiese se vi fossero problemi a bordo il comandante ordino' all'ufficiale preposto alla radio di dire che c'era solo un black-out. ''Ci chiesero se avevamo bisogno di assistenza e quello risposte 'al momento no'''.

A riferire a Schettino che 'tutto era allagato'' sarebbe stato il direttore di macchina Giuseppe Pilon che disse al comandante che era stato perso il controllo della nave. Quanto all'evacuazione della nave Silvia Coronika dice poi di essersi gettata in mare insieme ad altre persone e di aver raggiunto a nuoto lo scoglio sul quale si trovavano Ciro Ambrosio e Dimitri Christidis e altri ufficiali ''che mi riferivano di aver guadagnato terra con una scialuppa''.