L’accusa dei giudici per la Costa: “Ritardarono colpevolmente l’allarme”

Pubblicato il 23 Febbraio 2012 - 15:02 OLTRE 6 MESI FA

La Costa Concordia (Foto LaPresse)

GROSSETO – “L’unità di crisi della compagnia Costa Crociere non contattò la Direzione marittima di Livorno, centro secondario di soccorso marittimo, e i soccorsi partirono in ritardo”: è l’accusa ipotizzata dalla Procura di Grosseto a carico dei tre funzionari di terra della Costa Crociere indagati per cooperazione in omicidio plurimo colposo, tra loro e con il comandante Francesco Schettino.

I magistrati contestano a Manfred Ursprunger, Roberto Ferrarini e Paolo Parodi anche di non aver verificato le incongrue informazioni fornite da Schettino sulle cause dell’ incidente e del black out, e sulla natura e la gravità dei danni, oltre che sulle manovre fatte e sull’incolumità delle persone a bordo.

I tre funzionari di terra sarebbero anche indagati per non essersi attivati per ottenere altre utili informazioni sull’incidente, ignorando così l’effettiva situazione della nave e quindi non potendo suggerire a Schettino soluzioni adatte all’emergenza e dargli un adeguato supporto.

Di fatto i tre indagati, secondo l’accusa, limitarono i lavori dell’unità di crisi a compiti puramente logistici, lasciando così ogni attività diretta a mettere in salvo le persone che si trovavano a bordo al comandante Francesco Schettino, senza predisporre misure tali per intervenire tempestivamente.

La Procura grossetana ha anche chiesto al giudice per le indagini preliminari di estendere l’incidente probatorio sulla scatola nera della nave Costa Concordia ai nuovi sette indagati dell’inchiesta oltre a Francesco Schettino e a Ciro Ambrosio.

All’incidente probatorio, che si terrà il prossimo 3 marzo al Teatro Moderno di Grosseto, secondo la Procura dovranno partecipare come indagati anche il comandante in seconda della nave Roberto Bosio, gli ufficiali in plancia Silvia Coronica, Salvatore Ursino e Andrea Bongiovanni, e i responsabili ‘di terra’ della Compagnia Costa Crociere Spa, Manfred Ursprunger, Roberto Ferrarini e Paolo Parodi. A questi sette è stato notificato l’avviso di garanzia ieri.