Covid, Iss: “In Calabria, Liguria e Veneto misure anche dopo le feste”. Ricciardi: “No alla riapertura scuole”

L’epidemia Covid in Italia si mantiene “grave ancora a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali”. Lo evidenzia la bozza del monitoraggio Iss-ministero della Salute.

La situazione resta grave in tre regioni: Veneto, Liguria, Calabria che hanno un Rt puntuale maggiore di 1, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Altre 3 (Basilicata, Lombardia e Puglia) lo superano nel valore medio, e altre tre lo sfiorano (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche).

Calabria, Liguria e Veneto resteranno in zona rossa? 

La situazione in Calabria, Liguria e Veneto “desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche alla fine di queste festività” afferma ancora la bozza di monitoraggio Iss-ministero Salute.

Sebbene si osservi una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni (305,47 per 100mila abitanti), complessivamente l’incidenza rimane ancora molto elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese.

Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni un rischio Moderato o Alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Ciò conferma la necessità di “mantenere la linea di rigore delle misure del periodo delle feste”. 

Terapie intensive sotto la soglia critica ma non dappertutto

Si osserva una diminuzione generale dell’impatto della epidemia nei servizi assistenziali, con i tassi di occupazioni dei posti letto in terapia intensiva e aree mediche sotto la soglia critica a livello nazionale.

E’ la prima volta che accade da fine ottobre. Dieci Regioni hanno però un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche ancora sopra la soglia critica.

Ricciardi: “No alla riapertura delle scuole, prolungare zona rossa” 

“Il lockdown natalizio andrebbe prolungato almeno fino a metà gennaio e non ci sono le condizioni per riaprire le scuole tra una settimana”.  A dirlo è Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus e professore di Igiene all’Università Cattolica.

Ricciardi parla in un’intervista a ‘La Stampa’.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, “se nei primi mesi del 2021 riusciremo a vaccinare le categorie più fragili della popolazione,

già prima dell’estate avremo ricadute positive dal punto vista della mortalità e dei ricoveri in ospedale, alleggerendo la pressione sul sistema sanitario”.

“Ma per vedere risultati sul fronte dei contagi, quindi una diminuzione della circolazione del virus, bisognerà aspettare la fine dell’anno”.

Ministero Istruzione: “Il 75% in classe è, di fatto, rinviato”

E a proposito di studenti, le classi resteranno dimezzate almeno fino al 15 gennaio. L’obiettivo fissato per decreto del 75% è intanto ufficialmente saltato. A dirlo una circolare del ministero dell’Istruzione di cui parla Repubblica: “Il prezioso lavoro che avete svolto per rispettare il 75% è, di fatto, rinviato”.

Ci sono regioni e comuni che in teoria sarebbero pronti al 75%. Anche Conte però parla ancora di “almeno il 50%” degli studenti nelle classi (fonte: Ansa, AdnKronos).

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