Covid complotto la verità di 15 mln di italiani. Tra i 15-34 anni tre mln di nullafacenti. Ansia da caro benzina più che da guerra

Covid complotto per il 25% degli italiani (più altro 5% per cui non esiste). Tra i 15 e i 34 anni tre milioni di Neet. La metà dei quindicenni sa leggere ma on capisce quel che legge (validità della scuola media), 26 mln dai 16 anni in poi mancano competenze digitali di base. E molti vincitori Concorso per dirigenti e funzionati P.A. rifiutano assunzione se posto non è al Sud, vicino casa.

di Lucio Fero
Pubblicato il 27 Maggio 2022 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA
Covid complotto

Covid complotto la verità di 15 mln di italiani. Tra i 15-34 anni tre mln di nullafacenti. Ansia da caro benzina più che da guerra (foto ANSA)

Eurispes, sperando che si sbagli, almeno un po’. Secondo rilevazione statistico-demoscopica in Italia grande è la potenza del pensiero magico in matrimonio felice con cittadinanza assistita. La ricerca Eurispes e i suoi esiti non dicono proprio così, anzi i termini pensiero magico, cittadinanza assistita non compaiono mai nei testi. Ma i numeri dicono appunto della potenza di entrambi, potenza radicata e crescente, nella mente e nell’anima della popolazione. Se non fosse immagine desueta quella della fibra, si potrebbe leggere nei risultati della ricerca come la fibra della nazione sia la diffida e rifiuto del reale e la costante pretesa di una sorta di assistenza universale come diritto naturale.

Covid complotto, ci crede il 25%

Al terzo anno della pandemia, dopo circa 160 mila morti, una ventina di milioni di contagi accertati, due o tre dosi di vaccino per circa l’85% della popolazione, la diffusione e presenza della malattia in tutto il pianeta, le mutazioni del virus…un italiano su quattro non se la “beve”. Per un italiano su quattro (in cifra assoluta sarebbero circa 15 milioni) il Covid e relativo virus sono stati un complotto, una macchinazione. Complotto di chi, chi ha complottato? La risposta oscilla tra i “Poteri forti” e “Bigpharma”. Qualcuno aggiunge la Cina. Complotto ai danni di chi? Della gente. Complotto perché? Qui è chiaro l’idem sentire di quel 25% di italiani: complotto contro la gente per arrecare danno, sfruttare, controllare. Ciascuno dei denuncianti complotto si sente dunque sufficientemente grande da poter essere bersaglio di complotto planetario per controllarlo, sfruttarlo, danneggiarlo. Ciascuno denunciando il complotto Covid ai suoi danni denuncia anche una contrazione delle dimensione del mondo a quelle del proprio dilatato, iper obeso Io. Al 25% dello è stato un complotto va in qualche modo aggiunto il 4,8% della popolazione secondo cui non è stato, il virus non esiste e neanche il Covid. Fa trenta per cento: il pensiero magico difficilmente poteva registrare risultato migliore.

Caro benzina ansia massima

Dice la fredda cronaca della ricerca che la crisi energetica preoccupa perfino di più della crisi internazionale: in percentuale 87,3% della popolazione contro 84,3%. Tradotto in volgare: il caro benzina dà più ansia della guerra. L’ansia da guerra fermenta e matura una voglia di chiamarsi fuori, ad ogni prezzo o quasi. Purché non sia il prezzo della benzina o del gas o affini. A pensiero magico si affianca e corrisponde occhio corto. E anche braccino corto. In combinazione occhio corto su se stessi e il mondo e braccio corto nell’investire e spendere su libertà, democrazia e affini definiscono una montante, se non dominante, idea e pratica di cittadinanza.

Cittadino, cioè assistito

Tra i cittadini italiani in fascia d’età tra i 15 e i 34 anni sono più di tre milioni i nullafacenti. Neet se la si vuol dire elegante. Non studiano, non lavorano, non cercano lavoro, non seguono corsi di formazione al lavoro. Si può con fondatezza ipotizzare contribuiscano in parte all’economia in nero, si può escludere contribuiscano alla diffusione di libri e giornali. Altra ricerca ci aveva informato che un quindicenne su due, cioè i prodotti formativi della scuola media, non capisce il senso dei testi che pur è in grado di leggere. Infatti, tanto per dirne una, solo il 5 per cento dei candidati a diventar magistrati supera la prova scritta. Perché il 95% dei candidati sa leggere e scrivere, si è anche laureato, ma è analfabeta concettuale, non è in grado di esprimersi in forma compiuta attraverso la comunicazione scritta (occorre supporre anche verbale). Da notare al riguardo come la Magistratura sindacalizzata abbia subito protestato contro la severità dell’esame e non si sia certo angosciata per la miseria culturale dei candidati. Altra ricerca ancora snocciola il seguente dato: tra i 16 e i 75 anni di età sono 26 i milioni di italiani privi di competenze digitali di base. Ultima notizia, freschissima: i Concorsi per funzionari e dirigenti nella Pubblica Amministrazione finanziati con i soldi del Pnrr vedono vincitori che rinunciano in buona percentuale all’incarico. Se la sede di lavoro non è al Sud, vicino casa, il neo assunto ritiene non valga la pena. Vale la pena rilevare come non si tratti di assunzioni per mansioni, carriere e retribuzioni minime. Cittadino, cioè assistito: questa l’equazione valoriale montante. Per dirla…elegante.