Covid, crollano le terapie intensive: oggi sono al 7%, lo scorso anno erano al 25%

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Marzo 2022 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA
Covid, crollano le terapie intensive: oggi sono al 7%, lo scorso anno erano al 25%

Covid, crollano le terapie intensive: oggi sono al 7%, lo scorso anno erano al 25% (foto Ansa)

Il Covid arretra in Italia e crolla anche il numero delle terapie intensive nel nostro Paese. Oggi sono al 7%, un dato esiguo rispetto al 25% dello scorso anno. Le vaccinazioni di massa continuano a produrre i loro frutti. 

Covid, Agenas: “Calo reparti occupati al 16%, un anno fa erano al 25%”

In Italia scende al 16% (-1% in 24 ore) la percentuale di posti letto in area non critica occupati da pazienti Covid, valore che esattamente un anno fa toccava il 30%. L’occupazione delle intensive è invece ferma al 7%, a fronte del 25% che si registrava lo scorso anno. Lo indicano i dati del monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornati al 1/o marzo, confrontati con quelli del giorno prima e, grazie alla nuova funzione disponibile sul portale, con quelli del 1/o marzo 2021.  

Il dato sulle terapie intensive regione per regione 

Nel dettaglio, attualmente, la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid cresce a livello giornaliero in Abruzzo (all’9%), Basilicata (4%) e Puglia (7%) e, mentre cala in 6 regioni e province autonome: Calabria (all’8%), Emilia Romagna (7%), Lazio (12%), Marche (9%), Pa Bolzano (1%), Pa Trento (4%).

Il tasso di occupazione delle intensive e’, invece, stabile in: Campania (6%), Friuli Venezia Giulia (9%), Liguria (8%), Lombardia (5%), Molise (5%), Piemonte (6%), Sardegna (13%), Sicilia (8%), Toscana (9%), Umbria (7%), Valle d’Aosta (9%) e Veneto (5%).

A superare la soglia di allerta di occupazione delle intensive, stabilita pari 10%, sono solo da Sardegna e Lazio. Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero, la percentuale cresce solo in Campania (17%) e Molise (15%), mentre scende in 13 regioni: Abruzzo (al 26%), Basilicata (25%), Calabria (al 25%), Emilia Romagna (15%), Friuli Venezia Giulia (16%), Lazio (21%), Marche (19%), Pa Trento (9%), Sardegna (19%), Sicilia (27%), Umbria (23%), Valle d’Aosta (12%) e Veneto (9%).

Il tasso e’ stabile, infine, in Liguria (20%), Lombardia (10%), Pa di Bolzano (14%), Piemonte (14%), Puglia (20%), Toscana (16%). A superare la soglia di allerta, che, per l’occupazione dei reparti di area medica è stabilita pari al 15%, sono 13 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria.