Covid, la risposta immunitaria supera i tempi della malattia: lo studio del Cedars-Sinai Medical Center

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Gennaio 2022 - 16:32 OLTRE 6 MESI FA
Covid, la risposta immunitaria supera i tempi della malattia: lo studio del Cedars-Sinai Medical Center

Covid, la risposta immunitaria supera i tempi della malattia: lo studio del Cedars-Sinai Medical Center (foto Ansa)

Gli effetti del Covid sulla gente. L’infezione del virus Sars Cov-2 può innescare una risposta immunitaria che dura ben oltre l’infezione iniziale e la convalescenza, anche tra le persone asintomatiche o paucisintomatiche, come avviene per le malattie autoimmuni.

Lo studio sulla risposta immunitaria del Covid

A dirlo è uno studio condotto dal Cedars-Sinai Medical Center pubblicato sul Journal of Translational Medicine. Quando le persone vengono infettate da un virus o da un altro agente patogeno, gli anticorpi hanno il compito di rilevare le sostanze estranee e di impedire loro di invadere le cellule.

In alcuni casi, tuttavia, le persone producono autoanticorpi che possono attaccare gli organi e i tessuti del corpo nel tempo. Gli studiosi del Cedars-Sinai hanno scoperto che le persone con una precedente infezione da Sars-Cov-2 hanno un’ampia varietà di autoanticorpi, anche fino a sei mesi dopo la completa guarigione. E’ il primo lavoro a riportare non solo la presenza di autoanticorpi elevati dopo un’infezione lieve o asintomatica, ma anche la loro persistenza nel tempo.

Ecco perché il Covid è una malattia unica nel suo genere

“Questi risultati aiutano a spiegare cosa rende la Covid-19 una malattia particolarmente unica”, ha affermato Justyna Fert-Bober, co-autrice senior dello studio – Questi modelli di disregolazione immunitaria potrebbero essere alla base dei diversi tipi di sintomi persistenti che vediamo nelle persone che continuano a sviluppare la condizione del Covid lungo”. Per condurre il loro studio, il team di ricerca ha coinvolto 177 persone con una precedente infezione da Sars-CoV-2.

Hanno confrontato i campioni di sangue con campioni prelevati da persone sane prima della pandemia. Tutti quelli con infezione confermata da coronavirus avevano livelli elevati di autoanticorpi, alcuni dei quali sono stati trovati anche in persone con malattie in cui il sistema immunitario attacca le proprie cellule sane, come il lupus e l’artrite reumatoide.