Cremona. Emilio Visigalli, ferito scontri Casapound-Dordoni, in lotta per la vita

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2015 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA
Cremona. Emilio Visigalli, ferito scontri Casapound-Dordoni, in lotta per la vita

Cremona. Emilio Visigalli, ferito scontri Casapound-Dordoni, in lotta per la vita

CREMONA – E’  in gravissime condizioni all’ospedale maggiore di Cremona l’attivista del Centro sociale cittadino Dordoni, Emilio Visigalli, massacrato di botte da militanti della sezione cremonese dell’organizzazione di destra Casa Pound.

Il ferito ha 50 anni, fa l’operatore ecologico e abita a Maleo (Lodi). Da ieri pomeriggio è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Terapie intensive. L’antagonista, da tempo frequentatore abituale del Centro sociale di Cremona, lotta per la vita.

Sarebbe stato colpito al capo con una spranga da militanti dell’estrema destra durante gli scontri scoppiati tra autonomi e neofascisti dopo la partita di calcio Cremonese-Mantova di Lega Pro, che si è disputata ieri pomeriggio allo stadio Zini di Cremona.

La polizia di Stato spera di trarre utili indicazioni dal filmato ripreso da una telecamera posizionata nei pressi del luogo dov’è avvenuta l’aggressione. Intanto sono state identificate cinquanta persone e sequestrati due bastoni. Al momento non ci sono indagati, né ipotesi di reato che potrebbero andare dalla rissa aggravata alle lesioni gravissime fino al tentato omicidio. Intanto, è stato dimesso con una prognosi di guarigione di venti giorni e con venti punti di sutura in fronte, Gianluca Galli, presidente di Casa Pound, candidato sindaco di Cremona alle elezioni del 2014, presenti agli scontri di ieri.

“Siamo impegnati al massimo del nostro potenziale – si è limitato a riferire il questore Vincenzo Rossetto – nella ricostruzione dei fatti che vanno prima chiariti con precisione nella loro dinamica per poter poi appurare le responsabilità. Di certo, non c’è coinvolgimento degli ultras della Cremonese e quanto accaduto non è legato alla partita. In prospettiva, siamo vigili nella tutela della cittadinanza”.

Cremona il giorno dopo gli scontri è stata presidiata dagli agenti nel timore di nuove violenze, mentre la Scientifica eseguiva altri rilievi sul vialetto di accesso al Centro sociale dov’è avvenuto il pestaggio. Esponenti dell’una e dell’altra parte sono stati interrogati e nuove testimonianze sono state messe a verbale. La sede di Casa Pound, aperta nel 2013 in città, è ininterrottamente presidiata.

“La mia solidarietà e quella di tutto il partito ai compagni del centro sociale Dordoni di Cremona aggrediti ieri dai fascisti” ha dichiarato Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. “Questo ennesimo episodio di violenza inaudita dimostra ancora una volta solo una cosa: bisogna chiudere Casa Pound. Il ministro degli Interni intervenga contro questi fascisti delinquenti”.

Intanto Sinistra Ecologia e Libertà ha presentato un’interrogazione, affinché “verifichi i fatti”, al ministro dell’Interno Angelino Alfano. Prodotta dall’onorevole cremonese Franco Bordo, insieme al coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni e all’onorevole Daniele Farina, chiede che “siano individuati i responsabili dell’aggressione di stampo fascista a danno dei militanti del centro sociale Dordoni”. Oggi un centinaio di antagonisti ha sfilato in corteo nel centro di Torino per esprimere solidarietà al centro sociale Dordoni. Alcuni militanti hanno lanciato petardi contro la sede della prefettura. Una manifestazione è stata organizzata anche a Brescia dal centro sociale ‘Magazzino 47’ in piazza della Loggia. .