Crisanti: “Riaprire tutto a Natale sarebbe moralmente inaccettabile”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Novembre 2020 - 15:11 OLTRE 6 MESI FA
Pagelle virologi: Pregliasco il più coerente, Crisanti il più presente, Galli il più prudente

Pagelle virologi: Pregliasco il più coerente, Crisanti il più presente, Galli il più prudente (foto Ansa)

Il virologo Andrea Crisanti si è espresso sulla possibilità di riaprire tutto a Natale dopo le restrizioni attualmente in vigore per fermare l’epidemia da Covid.

“Stiamo imponendo un sacrificio importante agli italiani e stiamo accettando un sacrificio sociale importantissimo, con 500 morti al giorno, e poi che facciamo, riapriamo a Natale per rifare tutto il casino fatto in Sardegna quest’estate e ricominciare da capo? Questo è moralmente inaccettabile” dice Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all’Università di Padova, durante la trasmissione Agorà su RaiTre, commentando l’ipotesi di allentare le misure anti-Covid in vista del Natale.

L’obiettivo del governo, ha aggiunto, “era smorzare il picco e distribuire l’impatto su un periodo più lungo per non compromettere la componente economica che si vuole preservare per dicembre, ed è un obiettivo che stanno raggiungendo”.

“Novemila morti nella seconda ondata è prezzo immenso”

“La prossima settimana ci dirà se la curva si è stabilizzata o inizierà a scendere. Ma se non scende, bisogna fare qualche altra cosa. Perché è vero che ci sono sofferenze di carattere economico, ma stiamo facendo pagare un prezzo sociale e emotivo immenso a tantissime famiglie. Sono morte 9mila persone dall’inizio della seconda ondata, non ce lo dobbiamo dimenticare” aggiunge Crisanti commentando gli ultimi dati della pandemia in Italia.

“Sicuramente le misure hanno avuto l’effetto di rallentare l’andamento della curva”, ha proseguito. “E i casi non stanno aumentando al ritmo della settimana scorsa” ma “ci troviamo davanti a piccole variazioni rispetto al numero dei casi”. In sostanza, ha concluso, “se volessimo fare le proporzioni e ieri avessero fatto i 210-220.000 tamponi, saremmo arrivati a circa 36-37.000 casi diagnosticati”. E “rispetto ai 40.000 della settimana passata, sono una quasi stabili”. (fonte ANSA)