Crisi coronavirus, negoziante: “Io, partita Iva, licenziata di fatto dallo Stato”

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2020 - 21:41 OLTRE 6 MESI FA
Crisi coronavirus, negoziante: "Io, partita Iva, licenziata di fatto dallo Stato"

Crisi coronavirus, negoziante: “Io, partita Iva, licenziata di fatto dallo Stato” (Foto archivio Ansa)

ROMA  –  “Lo Stato di fatto mi ha licenziata, considerando che siamo soci al 60%. All’improvviso ci ha lasciati senza niente, pensando che potessimo mantenere i costi vivi della nostra attività provvedendo noi direttamente”: a parlare, ai microfoni di Radio Cusano Campus, è Simona Verna, titolare di un negozio di abbigliamento a Roma e vicepresidente dell’associazione commercianti di Casal del Marmo.

Sull’emergenza coronavirus Verna ha detto: “Lo Stato per tutte le partite Iva è un socio del 60%, considerando le tasse che paghiamo. All’improvviso ci ha lasciati senza niente, pensando che potessimo mantenere i costi vivi della nostra attività provvedendo noi direttamente. I 600 euro sono stati promessi a tutte le partite Iva, ma non sarebbe stato più giusto pagare prima le persone che hanno avuto l’attività chiusa?”, si domanda. 

“Il mio locatore mi chiede l’affitto – prosegue Verna – lo Stato mi dice che questo affitto lo devo anticipare dando per scontato che io abbia i soldi sul conto da poter anticipare. Non mi aspetto che un governo non pensi a queste cose. Ci stanno mettendo l’uno contro l’altro, perché mi scrivono che noi i 600 euro li abbiamo presi e altri no. Non dobbiamo scannarci tra di noi, ma essere uniti”, sottolinea.

Quindi, pensando alla riapertura, dice: “Quando riaprirò a maggio, riaprirò con almeno 10mila euro di arretrati da pagare. Con il prestito da 25mila euro loro ci stanno prestando dei soldi che ci serviranno solo per pagare le tasse arretrate. Fino al 10 marzo avevo un’azienda sana, se io mi trovo in difficoltà oggi immagino le aziende che erano in difficoltà già prima di questa emergenza, sicuramente quelle non riapriranno. Dobbiamo metterci insieme per far capire a questi politici che se fino ad ora gli abbiamo permesso di fare certe cose adesso non staremo fermi”. (Fonte: Radio Cusano Campus)