Napoli, secondo morto nel crollo della palazzina. E’ un polacco di 50 anni

Pubblicato il 25 Aprile 2010 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA

Un secondo cadavere è stato estratto dai vigili del fuoco dalle macerie della palazzina di via Emanuele Gianturco, nella zona orientale di Napoli, crollata ieri mattina. La palazzina, in condizioni fatiscenti, era da tempo puntellata. Ma nonostante ciò, era diventata il rifugio di immigrati africani e dell’est europeo.

La seconda vittima del crollo è Schevchek, l’uomo del quale la comunità di Sant’Egidio non aveva notizie dalla sera prima dell’incidente. Lo ha reso noto la stessa comunità di Sant’Egidio dopo aver incontrato Sophia, una delle due persone sopravvissute al crollo del solaio.

“Sophia ci ha detto che è Schevchek – dice Antonio Mattone, portavoce della Comunità – ma il suo vero nome è Ceslavs. Era con loro dalla sera prima del crollo e anche lui, come gli altri, aveva trovato rifugio in quell’edificio da un po’ di tempo”. L’uomo, 50 anni, di nazionalità polacca, era in Italia da dieci anni dove si arrangiava facendo qualche lavoretto.

“Schevchek faceva l’operaio a giornata – dice Mattone – andava di mattina agli incroci e aspettava di poter lavorare. Non sappiamo molto di lui perché era un tipo taciturno, chiuso”. Solo tre anni fa ha incontrato gli operatori della Comunità di Sant’Egidio che hanno cominciato a prendersi cura di lui: “Non ha mai imparato a parlare bene l’italiano, solo qualche parola – racconta chi l’ha conosciuto -. Ma capiva e si faceva capire”.

L’ultima volta Schevchek è stato visto martedì sera. “Di sera siamo andati a portar loro da mangiare – aggiungono – Come tutti i martedì, facciamo il giro dei posti in cui sappiamo di trovare persone in difficoltà, non solo a Gianturco, ma anche in altre periferie della città”.

E Schevchek era lì, nella palazzina in via Gianturco, con Aleksandra, l’altra vittima del crollo, Sophia e Darius, i due estratti illesi dalle macerie e Taddeus, tutt’ora ricoverato all’ospedale Loreto Mare di Napoli e giudicato fuori pericoloL’uomo, secondo quanto finora ricostruito, solitamente dormiva al piano terra del vecchio edificio. Alcuni stranieri hanno riferito che solo poche settimane fa insieme avevano festeggiato il compleanno. Accanto al cadavere, che è stato trasferito all’istituto di medicina legale del policlinico ‘Federico II” per gli accertamenti dovuti, sono stati trovati degli indumenti.

Sul posto stanno giungendo numerosi stranieri: nelle vicinanze si tiene, infatti, un mercatino rionale degli immigrati. La zona e’ presidiata dagli agenti del commissariato di polizia Vasto-Arenaccia, coordinati dal vicequestore Pasquale Trocino.