Palazzina crolla ad Afragola, il sindaco: “Cedimento strutturale”

Pubblicato il 31 Luglio 2010 - 18:35 OLTRE 6 MESI FA

Una palazzina praticamente sgretolatasi, tre morti e per il sindaco di Afragola Vincenzo Nespoli, deputato del Pdl, ”le cause del crollo sono da ricondursi al cedimento strutturale della palazzina di due piani di via Calvanese”. Nespoli ha proclamato il lutto cittadino e sull’edificio del Comune è esposta la bandiera a mezz’asta.

”Dagli atti del Comune non risultano – afferma Nespoli – costruzioni abusive in questa zona. Ma la costruzione, va detto, risale agli anni ’40 ed ha subito una trasformazione edilizia negli anni ’60”.

Nel 2006, invece, Pasquale Zanfardino, una delle vittime del crollo, aveva acquistato l’immobile ed aveva eseguito lavori che il sindaco definisce di ”riattazione interna”. Un tecnico mostra ai giornalisti le travi di legno che venivano utilizzate ancora negli anni ’40 e ’50 spezzate dal crollo, che appaiono anche in parte marce. ”Sopra quelle travi è stato caricato un solaio – aggiunge – il cui peso non è stato retto dalle strutture”.

I tecnici del Comune di Afragola escludono, dunque, che il crollo della palazzina sia dovuto ad infiltrazioni di acqua o alla prEsenza di cavità sottostanti all’edificio.

La palazzina accanto a quella crollata, al civico 7 di via Calvanese, parzialmente danneggiata dal crollo, sarà abbattuta ad horas. Il sindaco ha già firmato l’ordinanza. ”La palazzina dove abitavano i coniugi Zanfardino – ha ancora detto il sindaco – è stata realizzata su vecchie preesistenze agricole, trasformate negli anni Quaranta in abitazioni. Poi negli Sessanta c’è stato un intervento di ristrutturazione ma il patrimonio edilizio di Afragola è vetusto. Esiste un problema di sostituzione degli immobili che il Comune non può affrontare con i fondi a disposizione senza la partecipazione dei privati”. Testimoni del crollo della notte scorsa hanno riferito che il cedimento della palazzina di via Calvanese è stato preceduto da un boato, un segnale che, secondo i tecnici, confermerebbe, insieme con la polvere e la mole delle macerie, il crollo improvviso delle strutture.

APERTA INCHIESTA Intanto La procura della Repubblica di Napoli ha aperto una inchiesta per l’ipotesi di omicidio colposo plurimo. Il fascicolo, al momento ”contro ignoti”, è stato affidato al pm di turno, Giuseppina Loreto che si e’ recata sul luogo poche ore dopo la sciagura. Il procuratore Giovandomenico Lepore, al quale il sostituto ha illustrato la situazione, ha sottolineato la tempestività e l’efficienza dei soccorsi. Il pm acquisirà presto tutta la documentazione riguardante lo stabile e, con ogni probabilità, affiderà a consulenti tecnici l’incarico di esaminare la struttura per accertare le cause del crollo. Oggi ai giornalisti gli esperti dei vigili del fuoco hanno spiegato che l’alluvione può essere stata solo una concausa de disastro. ”Un palazzo non crolla per la pioggia – ha detto il comandante dei vigili del fuoco Giovanni Fricano – questo edificio ha avuto un cedimento strutturale e bisognerà verificare cosa l’abbia provocato”.