Barletta. “Demolite il palazzo, crollerà l’isolato”: rischi noti dal 2006

Pubblicato il 10 Ottobre 2011 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA

BARLETTA – Un privato cittadino aveva previsto il crollo della palazzina di Barletta. La denuncia risale al 4 maggio 2006 e prospettava che l’abbattimento del palazzo in quell’isolato avrebbe provocato il cedimento degli altri palazzi vicini. Il consiglio comunale, noti i rischi, ha comunque dato le autorizzazioni alla demolizione della struttura. Nel crollo del palazzo adiacente sono rimaste uccise 5 donne, fra cui la figlia del titolare dell’opificio, ed una è gravemente ferita.

Una follia abbattere il palazzo tra via Roma, via Francesco paolo de Leon e via delle Mura di Santo Spirito secondo il cittadino rimasto anonimo che avvertiva: “la mancanza della valutazione dei carichi insediativi, qualora il piano di recupero venisse adottato, comporterebbe uno stravolgimento totale dei carichi insediativi dell’intera zona con una revisione degli standard urbanistici”.

La denuncia depositata al comune di Barletta era chiara: “il Piano è carente dal punto di vista degli elaborati progettuali in quanto si limita a considerare il singolo immobile e non l’isolato e/o isolati di cui fa parte e non descrive in maniera puntuale l’inserimento dell’immobile nella cortina esistente. Si osserva poi la mancanza della documentazione fotografica dell’immobile esistente e in particolare la reale consistenza e dimensione dei sottotetti posti sul lastrico solare”.

Un avviso rimasto inascoltato, anzi bollato come “irrilevante” da Valeria Valendino, tecnico del settore Urbanistica del comune di Barletta. Il consiglio comunale dunque conosceva i rischi di crollo dei palazzi adiacenti quando il 10 gennaio del 2008 votò a favore della demolizione del palazzo adiacente a quello crollato.