Crotone, il figlio 16enne del pugile Loriga aggredisce un coetaneo. Il padre: “Violenza da condannare”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Gennaio 2021 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA
Crotone, il figlio 16enne del pugile Loriga aggredisce un coetaneo. Il padre: "Violenza da condannare"

Bullismo, a Napoli dodicenne denigrata e minacciata sui social perché obesa finisce in ospedale (Foto archivio Ansa)

Il figlio 16enne del pugile Loriga picchia un coetaneo e il video finisce sui social. La storia è raccontata dal Messaggero.

Pugni, testate e calci: il video, in cui si vede il 16enne picchiare un coetaneo, è stato a girato a dicembre ma solo negli ultimi giorni è diventato virale in rete.

Il 16enne altro non è che il figlio del pugile Tobia Giuseppe Loriga, celebre boxeur italiano e titolare di una palestra molto conosciuta in Calabria. 

Il post su Facebook di Tobia Giuseppe Loriga: “Non posso che condannare, come padre, come atleta e come cittadino, il gesto fatto da mio figlio”

“Non posso che condannare, come padre, come atleta e come cittadino, il gesto fatto da mio figlio, divenuto in queste ore di dominio pubblico – scrive sul suo profilo –  Occorre però effettuare, sin da subito, alcune importanti precisazioni. Preliminarmente, i fatti sono stati commessi nel mese di dicembre, prima della celebrazione del Natale. Preso coscienza dei fatti – come mia abitudine e costume – ho incontrato immediatamente i genitori del ragazzo dove, a colloquio, alla presenza anche di Pierfrancesco, abbiamo voluto capire cosa fosse successo. Sempre in quella occasione, poi – come mia abitudine e costume – ho chiesto scusa al ragazzo ed alla famiglia. Sempre durante il privato colloquio, i ragazzi, oltre a chiarirsi e stringersi la mano in segno di pace, non riferivano di quanto si vede nel video, da me appreso, con forte rammarico, solo in queste ore. Ulteriore colloquio privato poi è stato tenuto, nuovamente con i genitori del minore, alla presenza delle Forze dell’Ordine DA ME PERSONALMENTE PORTATE! Anche in quella occasione ho chiesto umilmente scusa, l’ho invitato a venire in palestra gratuitamente – con la felicità e complicità del padre che mi rassicurava che lo avrebbe portato lui personalmente – e per sempre, nonostante porto ancora in cuore il rammarico e la delusione per quanto accaduto”.

E ancora: “Chi mi conosce sa bene che insegno ai miei allievi la non violenza ed anzi, utilizzare la nobile arte fuori dalla palestra – qualunque sia il motivo – vuol dire essere immediatamente espulsi. Cresco ed accudisco i miei allievi come figli, cercando di non far loro compiere gli stessi miei errori commessi in gioventù. Sfido qualsiasi padre a dire diversamente. Chi non ha mai commesso errori in gioventù? E chi vorrebbe che i figli commettano gli stessi errori dei padri? Sono però rammaricato anche per le aspre e gratuite critiche che mi vengono mosse come padre e genitore. Ho dato a Pier tutta l’educazione possibile. Gli ho dato i migliori consigli che un padre possa dare. Gli ho insegnato che si è forti se si è buoni nell’animo e non violento nella mani. Ma a quanto pare l’opinione pubblica dimentica come alle volte sia difficile essere genitore ma si vuole, a tutti costi, colpevolizzare, puntare il dito e denigrare”. (Fonte: Il Messaggero)