Cucchi, medico imputato: "Per me la sua morte fu inaspettata"

Pubblicato il 28 Febbraio 2012 - 18:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 28 FEB – ''La morte di Stefano Cucchi per me fu inaspettata. Quando me lo dissero, pensavo che poteva essere accaduto a qualche altra persona''. Lo ha detto in aula la dottoressa Stefania Corbi, una degli imputati del processo che per quei fatti vede accusate, a vario titolo e a seconda delle posizioni, dodici persone.

''Vidi Cucchi per la prima volta durante il giro-visite del 18 ottobre – ha detto -. La prima cosa che ricordo e' che subito inizio' a polemizzare perche' gli era stato lasciato dell'orzo per colazione. Mi avvicinai e gli chiesi se aveva dolore, ma lui urtato mi rispose 'non lo sai che ho una frattura?'. Per me la causa del dolore poteva essere una tumefazione nella parte bassa di un gluteo. Mai mi disse di essere stato picchiato''. La dottoressa Corbi, dopo la morte di Stefano, incontro' i familiari. ''Vidi un agente che stava andando a parlare con i parenti. Pensai non giusto che a farlo fosse un agente, e andai con lui. La madre, il padre e la sorella mi dissero che erano venuti varie volte in reparto chiedendo di parlare con noi, ma che gli avevano detto che non era possibile farlo senza l'autorizzazione del magistrato''.

Quando, il 19 ottobre 2009 pomeriggio (due giorni prima della morte) un'infermiera segnalo' che Cucchi avvertiva un dolore lombare ''sulla sua schiena non aveva segni evidenti esteriori di trauma lombare'', ha detto Luigi De Marchis Preite, un altro degli imputati sentiti oggi al processo. ''In stanza – ha aggiunto – Cucchi mi accolse insultandomi. Gli spiegai che volevo dargli un farmaco, ma lo rifiuto' per via endovenosa e disse che non voleva la flebo perche' con le vene non voleva aver niente a che fare. Accetto' comunque l'iniezione nonostante gli feci presente che non aveva una grossa massa muscolare''. De Marchis Preite vide la schiena di Cucchi quando fu visitato dall'ortopedico. ''Quando entrammo in stanza, disse 'parlo solo davanti al mio avvocato'. Interpretammo quella frase come una battuta, gli dicemmo che eravamo medici e lui acconsenti' alla visita. Sulla schiena non aveva segni evidenti di trauma lombare. L'ortopedico consiglio' una radiografia per valutare se necessario fare una Tac; doveva stare immobile a letto''.