Da oggi il giudice Clementina Forleo è di nuovo a Milano

Pubblicato il 11 Aprile 2012 - 18:14 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Il giudice Clementina Forleo, dopo l'annullamento del Consiglio di Stato della decisione con cui il Csm nel 2008 aveva disposto il suo trasferimento per incompatibilita' ambientale dall'ufficio gip di Milano a quello di Cremona, da oggi e' ritonata in servizio alla sesta sezione penale del Tribunale del capoluogo lombardo.

Il gip, che stamani e' stata vista a Palazzo di giustizia, nei prossimi giorni sara' gia' 'operativa' come giudice collegiale.

Di origini pugliesi, 49 anni, e da circa un anno e mezzo mamma di una bimba, Clementina Forleo, prima di entrare in magistratura, e' stata per qualche tempo commissario di polizia. Da giudice, si e' occupata tra l'altro della Strage di Piazza Fontana, dell'omicidio di Fausto e Iaio (fini' con un'archiviazione) e delle prime inchieste milanesi su presunte cellule di Al Qaida. Fece scalpore, e fu anche criticata da alcuni, la sua decisione di assolvere dall'accusa di terrorismo internazionale il marocchino Mohamed Daki e i due tunisini, Maher Boujahia e Ali Toumi,in base alla distinzione tra guerriglieri e terroristi. Ma furono soprattutto i casi delle scalate bancarie, all'Antonveneta e a Bnl, che portarono alla ribalta delle cronache il gip ma anche, in un certo qual modo, nell'occhio del ciclone per via delle dichiarazioni allora fatte durante la trasmissione di Michele Santoro su pressioni di ''poteri forti'' che avrebbero interferito con la sua attivita' di magistrato e per alcuni rilievi ai pm milanesi titolari delle due indagini.

Dichiarazioni che portarono all'apertura di un procedimento disciplinare da parte di Palazzo dei Marescialli che le costo' il trasferimento d'ufficio. Un trasferimento, cosi' come le accuse che le furono mosse, che Forleo ha sempre contestato e che l'ha indotta a interprendere una 'battaglia' per ottenere il reintegro nelle sue sue funzioni. Nel 2009 raggiunse una prima vittoria, ottenendo l'annullamento della decisione del Csm da parte del Tar del Lazio. Due anni dopo, a maggio, anche il Consiglio di Stato le diede ragione. E infine, nel novembre dell'anno scorso, la scelta obbligata del Csm che ha disposto il suo rientro a Milano.