VARESE – Dafne Di Scipio, la ventenne di Gallarate scomparsa dal “bosco della droga” di Marnate (Varese), è stata ritrovata e ha raccontato di essere fuggita volontariamente. E a questo punto gli investigatori indagano sulle parole del fidanzato, Matteo Alessandro Brambilla, 35 anni, che aveva raccontato che la sua compagna era stata rapita da due stranieri che gli avevano anche bruciato l’auto.
L’auto dell’uomo, una Mercedes, risulta in effetti andata a fuoco. Sulla vettura, però, non sono stati trovati segni di violenze, così come nel bosco non sono state trovate tracce di sangue, sottolinea Roberto Rotondo sul Corriere della Sera.
La stessa Dafne, ritrovata nella notte tra lunedì e martedì in un autogrill a Castronno (Varese), ha detto di essersi allontanata volontariamente, smentendo quindi la versione sostenuta dal fidanzato, che aveva dato l’allarme sabato notte.
L’uomo aveva raccontato di essere andato con Dafne a comprare della droga nella zona della “sbarra” di Marnate, ritrovo abituale di pusher di cocaina e hashish, e che lì la giovane era scesa da sola dall’auto ed era stata aggredita da due stranieri, che poi gli avevano bruciato l’auto e lo avevano picchiato.
Gli investigatori, spiega il Corriere della Sera, hanno analizzato i tabulati telefinici e visionato le telecamere di sorveglianza della zona per catalogare le targhe di tutte le auto transitate nella zona sabato notte.
Un altro resoconto dell’accaduto, scrive il quotidiano milanese, era stato postato da una donna in un gruppo Facebook del paese. La testimone aveva affermato che il convivente di Dafne aveva raccontato ai passanti che la ragazza era stata portata via per un debito di 50 euro. Ma anche questa, come quella di Matteo Brambilla, è una versione tutta da verificare.