Dal pm Guariniello dimissioni anticipate: lascia a Natale

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2015 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA
Dal pm Guariniello dimissioni anticipate: lascia a Natale

Il pm Raffaele Guariniello (Foto Ansa)

TORINO – Nessuna proroga, né tantomeno ricorsi per Raffaele Guariniello, uno dei magistrati per i quali il Csm ha deciso il pensionamento dopo che il governo ha riportato a 70 anni l’età massima di permanenza in servizio. Il pm dei processi Thyssen e Eternit, ha presentato a sorpresa e in anticipo la sua lettera di dimissioni: lascerà a Natale, una settimana prima del previsto.

A differenza di altri colleghi, che si sono rivolti al Capo dello Stato per ottenere l’annullamento del provvedimento e per i quali il Consiglio di Stato ha sospeso il collocamento a riposo, Guariniello ha preferito anticipare di qualche giorno i tempi del suo addio alla magistratura. Sarebbe andato in pensione alla fine dell’anno: ora lavorerà fino a Natale, poi lascerà il suo ufficio al quinto piano del Palagiustizia di Torino. Ma non starà a lungo senza fare nulla: per il magistrato, grande esperto in materia di tutela della salute e dell’ambiente, sarebbe già pronto un nuovo incarico, al momento però ancora top secret.

Di fatto la riforma del governo sta cambiando il volto della magistratura: i numeri sono quelli di un esodo, 500 solo quest’anno tra capi degli uffici giudiziari e loro vice. Un’intera generazione di giudici e pm, titolari di inchieste che hanno lasciato il segno, dovrà passare il testimone.

Tanti i nomi di spicco, dallo stesso Gauriniello al Pg di Torino Marcello Maddalena, che si è occupato di Telekom Serbia e del caso Moggi-Pairetto. Da Ferdinando Pomarici, pm del caso Abu Omar, a Antonio Marini, avvocato generale presso la Corte d’appello di Roma, titolare nella sua lunga carriera delle inchieste sull’attentato al Papa, sulla strage di via Fani e sull’omicidio di Massimo D’Antona.

Il quotidiano la Repubblica ricorda le altre inchieste di rilievo che hanno reso il pm Guariniello protagonista della scena giudiziaria fin dall’inizio degli anni 70:

“lo scandalo delle schedature Fiat, la campagna capillare sulle condizioni di sicurezza dei locali pubblici dopo il rogo del cinema Statuto, le inchieste sulla presenza di benzene e piombo nelle benzine, sulle origini della Sla, sul doping nello sport (clamorosi i casi del ciclista Pantani e dei farmaci usati dai calciatori della Juventus), sul metodo Stamina di Davide Vannoni. E’ stata anche la sua iniziativa a creare una realtà unica come l’Osservatorio dei tumori professionali, capace di vagliare migliaia e migliaia di casi di malattia riconducibili con grande probabilità all’attività lavorativa. E si calcola che, da solo o con i magistrati del pool sulla sicurezza del lavoro della procura, abbia smaltito qualcosa come 30 mila fascicoli giudiziari”.