Dalla Chiesa, Totò Riina: “Lo seguimmo, poi ta-ta-ta. Morì al primo colpo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2014 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
Dalla Chiesa, Totò Riina: "Lo seguimmo, poi ta-ta-ta. Morì al primo colpo"

Carlo Alberto Dalla Chiesa (Foto Lapresse)

OPERA (MILANO) – “Appena è uscito dall’albergo con sua moglie, lo abbiamo seguito a distanza. Potevo farlo là (nella hall dell’hotel, ndr), per essere più spettacolare, però queste cose a me mi danno fastidio”: è lo stesso boss Salvatore Riina a raccontare la cronaca dell’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, per 100 giorni prefetto a Palermo prima di essere trucidato a colpi di kalashnikov da un commando mafioso la sera del 3 settembre 1982 insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente Domenico Russo.

Riina è stato intercettato mentre parlava con il compagno di ora d’aria, Alberto Lorusso, nel carcere di Opera, dove è detenuto al regime col regime del 41 bis.

Riina dice del prefetto Dalla Chiesa: “Questo era ubriaco o era un folle. Minchia, allora … deve venire… va bene. L’indomani gli ho detto: Pino, Pino, prepariamo armi, prepariamo tutte cose”.

E poi i dettagli dell’omicidio:

“A primo colpo, a primo colpo abbiamo fatto… eravamo qualche sette, otto… di quelli terribili… eravamo terribili… L’A112 … 0 uno, due tre erano appresso… eh… l’abbiamo ammazzato; Nel frattempo… altri due o tre … … lui era morto ma pure che era morto gli abbiamo sparato… là dove stava, appena è uscito fa … ta … ta .. , ta … ed è morto”.

Il boss dice di aver conosciuto il generale quando questi era in servizio a Corleone. Per questo, secondo Riina, Dalla Chiesa avrebbe dovuto rifiutarsi di tornare in Sicilia con pieni poteri:

“Questo qua cominciò da Corleone. L’hanno fatto tenente a Corleone, nella caserma di Corleone… E Corleone lo sdisossò”.

Il boss parla anche della figlia del generale, Rita Dalla Chiesa:

“Certe volte rido con la figlia, la figlia… questa ha pure… Canale 5, questa è appassionata con suo padre. Mischina ha fatto sempre bile con questo suo padre, minchia”.

Sempre passeggiando nel cortile del carcere di Opera, intercettato senza saperlo, Riina ha parlato del mistero della cassaforte di Villa Pajno trovata vuota:

“Questo Dalla Chiesa ci sono andati a trovarlo e gli hanno aperto la cassaforte e gli hanno tolto la chiave. I documenti dalla cassaforte e glieli hanno fottuti”.