Daniele Belardinelli ucciso prima di Inter-Napoli: arrestato ultras napoletano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2019 - 08:27| Aggiornato il 22 Ottobre 2019 OLTRE 6 MESI FA
Daniele Belardinelli ucciso prima di Inter-Napoli: arrestato ultras napoletano

Daniele Belardinelli (foto ANSA)

MILANO – E’ stato arrestato l’ultras napoletano che guidava l’auto che il 26 dicembre 2018 ha travolto e ucciso Daniele Belardinelli nel corso degli scontri tra ultras prima di Inter-Napoli in via Novara, a meno di 2 chilometri dallo stadio di San Siro. Si tratta di Fabio Manduca, 39 anni, accusato di omicidio volontario. 

Manduca, che nel corso delle indagini di questi mesi aveva scelto sempre di avvalersi della facoltà di non rispondere, è accusato di aver accelerato, alla guida di una Renault Kadjar che faceva parte della ‘carovana’ degli ultras napoletani, quando, proprio all’inizio degli scontri, un gruppo di ultrà interisti invase la strada con un assalto programmato, con tanto di mazze, coltelli e bastoni.

L’ultras del Napoli, che aveva in macchina altri tifosi, dopo aver superato un’altra auto della carovana, un’Audi A3, avrebbe puntato dritto al gruppo di ultras ‘rivali’ e investito volontariamente Belardinelli (39 anni, ultras del Varese, tifoseria gemellata con quella interista), passando sopra il corpo e proseguendo, poi, la marcia. L’individuazione dell’investitore di Belardinelli è stata possibile grazie ad un lungo e meticoloso lavoro degli investigatori della Digos sui filmati delle telecamere della zona. Altri elementi sono arrivati, poi, dalle intercettazioni telefoniche, dall’incrocio delle versioni rese da alcuni indagati per gli scontri e anche dagli esiti di alcune perizie biologiche e anche sulle condizioni della macchina che venne sequestrata, assieme a diverse altre.

Lo scorso marzo, intanto, erano arrivate 5 condanne fino a 3 anni e 8 mesi e un patteggiamento (per Luca Da Ros, l’unico ad aver collaborato alle indagini) per i 6 ultras interisti arrestati per rissa aggravata e altri reati pochi giorni dopo l’assalto in stile “militare”, tra cui i capi della curva interista Marco Piovella e Nino Ciccarelli.

Le parole della madre di Belardinelli.

Parole di conforto alla famiglia, preghiere perché sia fatto silenzio sul suo vissuto, ricordi dei compagni di tifo si susseguono sui social e sugli spalti, tra Varese e provincia, in memoria di Daniele Belardinelli, 39 enne tifoso morto travolto da un suv durante gli scontri prima di Inter-Napoli la sera di Santo Stefano.

La prima a chiedere per lui “pace” è stata sua madre, che con un post su Facebook ha comunicato al mondo dei social il suo stato d’animo “mio figlio è morto da un giorno, nessuno può
avere idea di cosa posso provare, è indescrivibile”, inizia lo scritto condiviso poi su decine di pagine di tifoserie italiane.

“Sono la mamma di quel ragazzo che è morto negli scontri tra ultras – ha scritto -, leggo che era un delinquente, i telegiornali e i social lo dicono, ma io sono la madre, quella che l’ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere”.”Sono quella che lo sgridava per ogni sbaglio, ma anche quella – ha ricordato – che ha avuto i suoi abbracci e i suoi buongiorno al cellulare”. La madre del 39 enne, padre di due figli avuti con la compagna Cristina, leader dei “Blood & Honour”, gruppo ultras di Varese gemellato con i gruppi Inter e campione di arti marziali, parla in modo amorevole di Dede:

“Daniele era un figlio affettuoso e un uomo generoso, solare e sorridente e non il figlio che descrivete”. “Non lo giustifico – ha premesso – ma vi chiedo da madre di lasciarlo in pace da adesso, che sia ricordato come io lo ricordo fuori dal mondo del calcio, figlio, padre, marito e fratello dolcissimo”.

Fonte: ANSA