Danno biologico: più handicap, meno risarcimento

Pubblicato il 7 Novembre 2011 - 21:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’8 novembre sarà esaminata dal Consiglio di Stato la Tabella Unica Nazionale sul danno biologico che tante critiche aveva sollevato al momento della sua comparsa, alla vigilia dell’estate.

Bruno Marusso, presidente di una società bellunese che si occupa di risarcimento, qualche giorno fa faceva notare l’incongruenza politica delle tabelle governative con le quali, volendo dare risposta alla disparità di trattamento registrata nei vari tribunali italiani, si è legiferato per uniformare verso il basso il valore del punto. Storia recente vuole che la Corte di Cassazione, in assenza di norma si era già attivata con due sentenze per uniformare verso l’alto quello stesso valore, indicando per tutti i tribunali l’uso delle tabelle milanesi.

A un esame attento risulta che il valore del punto base adottato dal Dpr è quello del 2005, cioè € 674,78, non essendosi tenuto conto delle indicizzazioni annuali previste per legge e del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 17 giugno scorso, che ha stabilito per il 2011 il valore base di € 759,04.Ecco il primo paradosso: “un cinquantenne maschio col 9% di invalidità percepirebbe € 12.569,70, mentre lo stesso cinquantenne con il 10% di invalidità percepirebbe € 12.264,66”. Quindi, stando ai numeri nudi e crudi, più sei invalido e meno ti risarciscono.

Altri esempi per essere sicuri: un trentenne maschio avrebbe 14.150 euro con il 9% e 13.950 con il 10% di invalidità; un ottantenne, maschio o femmina, 10.200 con il 9% e 9.600 con il 10% se maschio.