David Rossi, lettera con proiettile al pm che indagò sulla sua morte

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Novembre 2017 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA
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David Rossi, lettera con proiettile al pm che indagò sulla sua morte

SIENA – Era destinata al sostituto procuratore di Siena Aldo Natalini una lettera intercettata mercoledì 8 novembre al Centro smistamento delle Poste di Sesto Fiorentino (Firenze). All’interno un proiettile calibro 9, inesploso, e minacce, considerate “gravissime”, contro il magistrato. Natalini, tra l’altro, è uno dei due titolari della prima inchiesta sulla morte di David Rossi, l’ex capo area comunicazione di Mps morto la sera del 6 marzo 2013 precipitando dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni. Oltre ad aver indagato con il collega Nicola Marini su Rossi, il pm fu anche uno dei tre magistrati titolare dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta da parte dell’istituto senese.

“Solidarietà e vicinanza al collega”, è stata espressa dalla Giunta dell’Anm e dal Csm. Il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, ha invece aperto un fascicolo affidando le indagini alla polizia. La busta, con il suo contenuto, sarebbe stata spedita da una città della Toscana, è già sul tavolo della scientifica. L’inchiesta, però, potrebbe essere trasferita per competenza alla procura di Genova dove c’è già un altro fascicolo che riguarda i colleghi senesi. Nel capoluogo ligure il 10 ottobre scorso era stata inviata dal procuratore Salvatore Vitello la registrazione di un servizio delle Iene, con un’intervista estorta all’ex sindaco della città del Palio Pierluigi Piccini sulla morte di Rossi. Se le minacce saranno ritenute fondate, a Natalini potrebbe essere data una scorta.

“Solidarietà” ai colleghi di Siena “oggetto di attacchi su una vicenda che merita tutti gli approfondimenti necessari”, è stata espressa in plenum dal Consigliere togato del Csm Luca Palamara, che ha annunciato che la Prima Commissione ha già avviato l’istruttoria per una pratica a tutela dei magistrati senesi. Proprio il presidente della Prima Commissione, Antonio Leone, ha parlato di “un episodio gravissimo che avviene in un momento in cui alcuni organi di informazione stanno portando avanti una sorta di campagna di delegittimazione della magistratura”. Il Csm deciderà invece la prossima settimana se aprire una pratica di segno opposto, “sull’incompatibilità” come chiesto dal laico Pierantonio Zanettin. Anche l’Anm, oltre ad esprimere solidarietà, invita a non trascendere dalla “critica legittima all’aggressione personale”, e rimarca “come il clima di odio e di delegittimazione”, possa “alimentare una distorta percezione della funzione e dell’attività della magistratura”.

A Siena le critiche in particolare sulla prima inchiesta per la morte di Rossi non si sono mai placate e anche oggi Ranieri Rossi, fratello di David, in un’intervista, ricorda che la sera del 6 marzo 2013 “i magistrati ci dicono subito che è suicidio, era tutto chiaro per loro. Per noi ovviamente no, non sapevamo niente, cosa dovevamo dire?”. E poi ancora: “Io mi sono chiesto perché non avevano messo in sicurezza l’area, senza toccare niente ed aspettare la scientifica”.