Decreto flussi a rischio: “Non c’è lavoro, 500mila immigrati disoccupati”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2013 - 22:05 OLTRE 6 MESI FA
Decreto flussi a rischio: "Non c'è lavoro, 500mila immigrati disoccupati"

Decreto flussi a rischio: “Non c’è lavoro, 500mila immigrati disoccupati”

ROMA – Come già accaduto nel 2012, dove è fallita la Lega Nord potrebbe riuscire la crisi: l’Italia chiude le porte e ferma i flussi di immigrati regolari.

I lavoratori stranieri sono troppi e molti non hanno lavoro: ben 500mila extracomunitari, stando ai dati del ministero del Lavoro, sarebbero senza un’occupazione. Per questa ragione, i tecnici del ministero del Lavoro hanno presentato un rapporto interno non vincolante al Governo in cui viene chiesta la chiusura dei canali regolari di entrata in Italia. Il decreto flussi fissa infatti la quota annuale di extracomunitari che possono entrare nel paese per motivi di lavoro subordinato. In realtà, i flussi vengono usati anche da chi è già entrato per regolarizzare la sua posizione.

La relazione è stata redatta lo scorso ottobre dalla direzione generale dell’immigrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Repubblica la anticipa in un articolo di Vladimiro Polchi oggi 21 novembre. La relazione

si intitola: “Il mercato del lavoro dei lavoratori stranieri in Italia nel secondo trimestre 2013”. All’interno delle 24 pagine viene proposta “una serie di considerazioni in merito al tema dei flussi in ingresso nel nostro Paese, derivanti sia dall’analisi dell’offerta che della domanda di lavoro”.

(…..) Stando ai tecnici del ministero, “da un lato, la costante contrazione della domanda e dall’altro il considerevole incremento delle persone in cerca di occupazione, determina una condizione in cui l’offerta di lavoro garantita dai lavoratori stranieri già presenti in Italia è più che sufficiente. Tale affermazione è corroborata da alcuni dati e segnatamente dalla presenza, nel secondo trimestre 2013, di oltre 500mila lavoratori stranieri in cerca di lavoro”.

Un quadro fosco, con poche luci: “Gli unici segnali positivi – si legge – riguardano il segmento dei servizi alla persona, con una domanda in crescita anche nella fase di crisi, ma che gli attuali livelli di disoccupazione possono sostanzialmente compensare”. Ed ecco la bocciatura di un eventuale nuovo decreto flussi: “La domanda di lavoro attesa può essere ampliamente soddisfatta nell’ambito dei settori, dei territori, e dei profili richiesti, compreso il settore domestico, dell’offerta di lavoro disponibile, anche in assenza di una nuova programmazione di quote generali tramite i decreti flussi annuali”.