Delitto di Perugia, poco dna sul coltello usato dal killer: difficile riconoscere il colpevole

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA

Amanda Knox

PERUGIA – Hanno ricavato bassissime quantità di Dna, considerate insufficienti per risalire ai soggetti ai quali appartiene il codice genetico, sul coltello considerato l’arma utilizzata per uccidere Meredith Kercher i periti nominati dalla Corte d’assise d’appello di Perugia.

Il gancetto del reggiseno indossato dalla studentessa inglese quando venne uccisa è invece risultato deteriorato in maniera tale da rendere impossibile l’esame. A questi risultati sono giunti gli esperti nominati dai giudici davanti ai quali si svolge il processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox. Il lavoro dei periti è comunque ancora in corso.

In particolare dal coltello sarebbero stati ricavati pochi picogrammi di materiale genetico dopo che i campioni erano stati prelevati in diversi punti della lama. Quantità ritenute insufficienti per ricavare eventuali profili genetici. Il gancetto del reggiseno è risultato invece arrugginito. Rendendo quindi di fatto impossibile il lavoro dei periti.

Gli esami vengono condotti presso l’istituto di medicina legale La Sapienza di Roma dai professori Stefano Conti e Carla Vecchiotti, nominati dalla Corte nell’ambito del processo d’appello a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox, alla presenza dei consulenti delle parti. I giudici hanno disposto che gli esperti eseguissero un nuovo accertamento tecnico sui due reperti attribuendo le tracce di Dna. Cosa che – secondo quanto emerso – non sarà più possibile.

Secondo quanto già stabilito dalla Corte d’assise d’appello di Perugia i periti dovranno ora valutare ”in base agli atti” il grado di attendibilità degli accertamenti genetici eseguiti dalla polizia scientifica. Anche con riferimento ”ad eventuali contaminazioni” ipotizzate dalle difese degli imputati ma escluse dagli investigatori. Nel corso delle indagini la polizia scientifica aveva individuato il Dna della Knox e della Kercher sulla lama del coltello sequestrato in casa a Sollecito.

Il codice genetico di quest’ultimo misto a quello della vittima era stato invece isolato sul gancetto del reggiseno. Durante il processo di primo grado era stata la stessa esperta della polizia scientifica a spiegare che sulla lama erano state trovate quantità particolarmente basse di materiale genetico, ma comunque sufficienti a risalire ai profili degli imputati.