Denise Pipitone, 12 anni dalla scomparsa. La madre: “I mostri restano liberi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Settembre 2016 - 09:37 OLTRE 6 MESI FA
Denise Pipitone, 12 anni dalla scomparsa. La madre: "I mostri restano liberi"

Denise Pipitone

ROMA – Oggi, primo settembre 2016, è un triste anniversario. Sono trascorsi esattamente dodici anni da quando la piccola Denise Pipitone, 4 anni, è svanita nel nulla da Mazara del Vallo, Trapani. Dodici lunghissimi anni. Una scomparsa che ancora oggi resta un mistero nonostante due processi che si sono susseguiti, uno a Marsala e uno a Palermo. Procedimenti che sono terminati con l’assoluzione di Jessica Pulizzi (la sorellastra di Denise, entrambe figlie di Piero Pulizzi) dall’accusa di sequestro di minore in concorso. In appello, invece, è stato dichiarato prescritto il reato di false dichiarazioni al pubblico ministero contestato all’ex fidanzato di Jessica, Gaspare Ghaleb, che in primo grado era stato condannato a due anni.

Dodici anni, quindi, senza una verità, senza un responsabile della sparizione della piccola Denise.

E la mamma della bimba, Piera Maggio, che in tutto questo tempo non si è mai arresa e ha lottato con tutte le sue forze per avere giustizia, alla vigilia del dodicesimo anniversario dalla scomparsa di Denise, ha affidato i suoi pensieri al blog cerchiamodenise.it.: ”Sorriso sulle labbra e cuore in frantumi – scrive la donna . Sono trascorsi 12 anni senza mia figlia, senza verità e giustizia. I colpevoli? Liberi di vivere la loro vita, indisturbati”.

”In galera ci vanno solo i ladri di polli – prosegue la Maggio sul blog -, invece i ladri di bambini, i mostri crudeli, girano per le vie della città, apparentemente tranquilli”. E in effetti in carcere non c’è ancora finito nessuno. Non si è ancora trovato il responsabile che le ha strappato via la piccola Denise.

”Il mio dolore è uguale al primo giorno – scrive ancora -, per me nulla è cambiato. Questo lo dico per coloro che pensano o credono che il tempo lenisce il dolore. Non il mio, non in questo modo, così vile, barbaro e crudele. Il sorriso da anni mi è stato spento, ma in qualche modo riesco a regalarne qualcuno, non per questo vivo bene. Finché non c’è giustizia non ci sarà mai pace”.