Di Caterina spiega il sistema Sesto:”Imprenditori amici o fuori dal cerchio”

Pubblicato il 4 Agosto 2011 - 09:21 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 4 AGO – ”Ci sono due livelli di imprenditori, quelli amici e quelli che stanno fuori dal cerchio. I primi sono quelli che possono pagare: 10 mila, 100 mila, un milione. E’ a loro che vengono chiesti i soldi.

Il politico se li fa dare da uno con cui e’ in confidenza, non da uno che non conosce o che conosce appena. Quelli che non possono pagare vengono sbattuti fuori. Non potendo mettere i soldi sul tavolo non hai accesso al binario e non lavori”.

A spiegare il sistema di potere a Sesto San Giovanni e’ Piero di Caterina, l’imprenditore che secondo i pm di Monza avrebbe pagato a Filippo Penati tangenti per 2,235 milioni in cambio di favori per la sua societa’ di trasporti Caronte.

”Questa storia e’ solo all’inizio. I magistrati hanno in mano tanta di quella roba che c’e’ solo da aspettare”, dice Di Caterina in un’intervista a Repubblica.

”So di molti imprenditori che sono stati risucchiati dallo stesso sistema al quale dopo anni mi sono ribellato. Questi imprenditori nei giorni scorsi mi hanno espresso la loro solidarieta’.

Spero che facciano un passo in piu’: andare dai magistrati a raccontare. Qualcuno, forse, l’ha gia’ fatto”. ”C’e’ gente – prosegue – che ha cambiato citta’ perche’ a Sesto, a Milano, insomma nella grande area metropolitana non riusciva piu’ a lavorare. Professionisti, industriali. Li hanno messi fuori dal sistema”.

Alla domanda sull’esistenza di altri politici a cui avrebbe pagato tangenti, Di Caterina risponde di aver ”lavorato con amministrazioni di Milano, Sesto, Segrate, Cinisello. Il sistema e’ diffuso e trasversale’‘.

L’imprenditore smentisce di aver messo a disposizione di Veltroni dei pullman per la campagna elettorale del 2008: ”Non e’ mai successo”.