Diego Lucchetti ucciso al rave da un’auto. “Pensavo fossero buche”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2013 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA
Diego Luchetti morto al rave party

Diego Luchetti morto al rave party (foto Cronache Maceratesi)

MACERATA – “Il terreno è molto sconnesso, pensavo ci fossero delle buche”. E’ la versione dei fatti fornita ai carabinieri da C.M., il ventenne alla guida dell’Opel Corsa che due notti fa ha schiacciato e ucciso il diciottenne Diego Luchetti, sdraiato su un prato nei pressi di un rave party in una ex cava a Serripola di San Severino Marche.

Ma gli inquirenti – l’inchiesta è coordinata dal pm Tullio Cicoria della Procura di Camerino – intendono compiere accertamenti sulle condizioni psicofisiche al momento dell’incidente del giovane di Montelupone, indagato per omicidio colposo. Nessuno, infatti, si è accorto della tragedia per almeno un paio d’ ore.

Non ancora fissata la data dell’autopsia sul corpo del diciottenne, che sarà definita in base alla disponibilità dei vari periti contattati dalle parti.

Sotto choc la comunità di Loro Piceno, un piccolo centro in provincia di Macerata, dove viveva Diego Luchetti con la sua famiglia: il padre Silvano, geometra comunale, la madre Cristina, commercialista, e un fratello più grande, sottoposto tutti i giorni a terapie di riabilitazione per i postumi di un grave incidente stradale avvenuto nel 2012.

Diego, studente all’ultimo anno delle superiori, era molto noto in città come calciatore (dopo avere militato nella squadra locale era approdato al Montegiorgio in Eccellenza) e come praticante di uno sport tradizionale nelle campagne marchigiane: la ruzzola, per la quale era stato convocato per i campionati nazionali.

Il Comune – annuncia il sindaco Daniele Piatti – sta pensando alla chiusura degli uffici e alla sospensione delle attività commerciali per il giorno del funerale, che non è stato ancora fissato in attesa dell’autopsia. I carabinieri intanto continuano le indagini per individuare gli organizzatori sulla festa clandestina, che si è svolta su un terreno della Curia tenuto in affitto da un allevatore. Proprietà e affittuario erano all’oscuro del rave party, le cui tracce sono state trovate dai militari arrivati sul posto, che hanno identificato una cinquantina di ragazzi.