Dina Dore uccisa nel 2008: incerottata e morta per soffocamento

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2013 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA
Dina Dore uccisa nel 2008: incerottata e morta per soffocamento

Francesco Rocca, marito di Dina Dore (Foto Ansa)

NUORO – Dina Dore morì soffocata dopo che due persone la incaprettarono e incerottarono il 26 marzo 2008 nella sua abitazione di Gavoi, in provincia di Nuoro. A dirlo è il medico legale Roberto Demontis durante il processo in Corte d’Assise a Nuoro, che vede imputato il marito della donna, il dentista Francesco Rocca.

A cinque anni dall’omicidio, il 28 febbraio scorso una svolta delle indagini aveva portato all’arresto del dentista e del presunto omicida materiale, all’epoca minorenne, Pier Paolo Contu, che oggi ha 23 anni, per il quale il Gup del tribunale dei minori di Sassari ha accolto la richiesta di rito abbreviato. Il processo sassarese è stato aggiornato al 19 novembre per l’audizione dei testimoni ammessi dal giudice.

Il 14 novembre nel processo nuorese il medico legale, che ha risposto anche alle domande del pm e della difesa, ha spiegato che dall’esame autoptico è stato possibile indicare fra le 18:30 e le 19 l’ora della morte. Secondo il medico vi è stata anche una colluttazione nell’andito fra la scala della casa e il garage dove era l’auto dentro il cui cofano è stato trovato durante la notte il cadavere della donna.

Nella sua testimonianza Demontis ha detto che almeno due persone hanno effettuato un incaprettamento e un incerottamento di Dina Dore coperta dal nastro dalla testa sino alle gambe. Tutto il corpo è stato avvolto provocando anche l’occlusione delle vie respiratorie e lo schiacciamento del naso. La morte sarebbe avvenuta pertanto per asfissia in 4-6 minuti.

Nel luogo del delitto anche segni di trascinamento e sul corpo della vittima, ha sottolineato il medico legale, sono state trovate ferite. Una in particolare sulla fronte, provocata da un fendente a punta (una roncola o un machete non non un bastone, ha precisato Demontis) che ha raggiunto anche l’osso. Il colpo ha solo tramortito la donna e non l’ha uccisa.

Dina Dore è poi stata trascinata, avvolta dal cerotto e quindi messa nell’auto. Un altro colpo, nella parte posteriore del capo, sempre non mortale, potrebbe esser stato causato da una caduta. Durante l’udienzala Corte ha proceduto alla nomina di un secondo perito, dopo quello indicato nella scorsa seduta, per acquisire tutti i supporti delle registrazioni ambientali, dal 2008 al 2013, che verranno trascritti. Nella prossima udienza dovranno essere interrogati i dieci testi indicati dall’accusa.