Il sito web che invita a uccidere i disabili: “Sono solo immonde creature”

Pubblicato il 2 Luglio 2012 - 15:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C'è un sito web che parla di disabili in modo spregevole, invitando a ucciderli per risolvere il "problema" e utilizzando tutta una serie di epiteti, da "mongoloidi" a "immonde creature". E' il sito www.umoremaligno.it, che nelle intenzioni vorrebbe essere satirico e dissacrante, ma che per sua stessa ammissione vuole insultare e diffamare il più possibile, soprattutto chi non si può difendere.

A denunciarlo è Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, rete per i diritti civili. "Al peggio non c'è mai fondo, così purtroppo quasi ogni giorno ci tocca segnalare siti che offendono la dignità delle persone, siano esse migranti, gay, donne, disabili" dice Mancuso, che definisce gli autori "anonimi inqualificabili".

Tra le frasi più orribili, "di cui vanno anche verificati i possibili reati", Mancuso cita: "Ma quali trattamenti possono migliorare la vita di un disabile e della sua famiglia? Al primo posto c'è naturalmente l'eliminazione del soggetto, che non tutti si sentono di praticare vuoi per timore delle conseguenze legali vuoi per un malsano attaccamento che con il tempo si sviluppa anche verso le più immonde fra le creature: per questa ragione sarebbe assolutamente opportuna l'uccisione in culla, magari con l'aiuto di personale sanitario prezzolato che aiuterà a simulare un incidente".

Oppure: "L'handicap è una malattia che può essere facilmente evitata seguendo normali regole di prevenzione. Anzitutto è bene non accompagnarsi a persone disabili per evitare il rischio di contagio. L'handicap si può, infatti, trasmettere anche per via aerea o con la posta ordinaria. Occhio sempre ai francobolli mongoli, particolarmente insidiosi".

Sulla home page del sito, si possono leggere barzellette e battute che riguardano alcuni recenti avvenimenti di cronaca, dall'uccisione del militare italiano in Afghanistan alla violenza sulle donne al bambino morto nella gita parrocchiale.

"Chiediamo agli organi competenti, tra cui la polizia postale di occuparsi di questo sito, che offende la dignità di milioni di cittadini italiani" conclude Mancuso.