Prima era il caffé, ora anche libri e jeans: il boom dei distributori automatici

Pubblicato il 26 Gennaio 2011 - 06:51 OLTRE 6 MESI FA

Prima era solo il caffè, in realtà neanche tanto buono. Poi, insieme al miglioramento della qualità delle miscele, si è passati alle bibite, calde o gelate. Oggi, attraverso i distributori automatici, si vende un po’ di tutto. Da qualsiasi tipo di genere alimentare (acqua, panini, snack, latte e yogurt in testa) fino ai libri, ai jeans, ai giocattoli, ai fiori e persino ai telefoni cellulari.

Da momento di pausa e di incontro in ufficio stile “Camera Cafè”, la fortunata serie di sketch con Luca e Paolo, il distributore automatico è diventato un servizio diffuso nei luoghi di passaggio e di attesa come aeroporti, metropolitane e stazioni ferroviarie, tanto da collocarsi, soprattutto nelle città, accanto al tradizionale negozio di vicinato o al centro delle piazze.

In Lombardia sono 497 le imprese che operano in questo settore, vale a dire il 16,6% delle totale italiano (2.991 imprese), in crescita nel 2010, malgrado la crisi abbia colpito un po’ tutti i settori commerciali, del 17,8% rispetto al 2009. Milano, Monza, Brescia e Varese le province più attive in regione.

Solo a Milano, seconda tra le province italiane dopo Roma e prima di Torino, sono 197 le aziende che installano e ogni giorno ricaricano delle merci più disparate i distributori, concentrando nel suo territorio il 39,6% delle aziende lombarde. Seguono Monza e Brianza con 63 sedi di imprese attive (12,7% del totale regionale), Brescia con 47 aziende (9,5%) e Varese con 40 imprese (8%). All’interno della provincia milanese, è il capoluogo a concentrare il maggior numero di imprese, 78 che corrispondono al 39,6% del totale provinciale e al 15,7% del totale regionale di settore. Tra gli altri comuni, bene anche Parabiago con il 3,0% delle imprese di settore della provincia, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni con il 2,5% ciascuna.

E se il settore, in Lombardia, in un anno è cresciuto complessivamente del 17,8%, sono in realtà le province di Como (da 19 a 28 sedi di impresa) e Cremona (da 12 a 16) che hanno registrato gli aumenti percentuali più elevati.

La stima viene da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2009 e 2010, che cerca di disegnare anche l’identikit dell’imprenditore dei distributori automatici. “Le imprese lombarde della distribuzione automatica – spiegano dalla camera di Commercio di Milano – sono per il 48,9% ditte individuali, il 40,9% delle quali ha un titolare con meno di quarant’anni, contro una media nazionale del 46,5 per cento. Il 23,4% delle ditte individuali ha un titolare donna (oltre una su cinque) a fronte di una media nazionale del 25,3% e sono italiani più di 9 imprenditori su 10 (96,8%)”.