Divorzi: quando non è consensuale tutto il reddito è pubblico

Pubblicato il 20 Dicembre 2011 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA

Divorzio consensuale?

ROMA – Per divorziare, d’ora in poi, i coniugi che non si siano messi d’accordo dovranno esibire l’ammontare preciso di ogni loro disponibilità patrimoniale. Al Tribunale, che lo richiede espressamente, non si potrà omettere nessuna voce, anche quelle entrate generate da attività in nero o proprietà, tipo barche, automobili ecc.. non dichiarate al fisco. Chi dice il falso rischia l’interdizione temporanea dai pubblici uffici, dalle arti e dalle professioni. La formula adottata dal Tribunale di Roma, quella della “disclosure” sui beni di stampo anglosassone, è una novità assoluta destinata a cambiare per sempre le applicazioni del diritto matrimoniale.

“Non posso divorziare, non me lo posso permettere”: la battuta fotografa bene il momento. Per evitare controlli sulla ricchezza ai coniugi non resta che scegliere un divorzio senza lite. Separandosi consensualmente non c’è alcun bisogno di “dichiarazioni sostitutive di atti notori” . Un provvedimento che nasce per consentire al giudice di stabilire con maggior consapevolezza assegni di mantenimento, alimenti, destinazione della casa ecc.. Corollario non da poco, la misura realizza un benefico alleggerimento delle cause che giacciono in Tribunale, fornendo un aiuto al Fisco sia ai fini dell’accertamento che a quelli della deterrenza.

Si raccomanda attenzione, quindi, per chi, soprattutto in un momento difficile e conflittuale come un divorzio, alle informazioni che sarà obbligato a rilasciare al giudice. Primo le fonti di reddito: retribuzioni da lavoro, pensioni, canoni d’affitto. La composizione dei redditi annui relativi agli ultimi tree i redditi mensili negli ultimi sei mesi. L’elenco delle proprietà immobiliari, dove siano indicati la tipologia (abitazione, ufficio, negozio, terreno edificabile), l’anno di acquisto, dove si trova, quanto è grande ecc. Senza omettere chi effettivamente lo abita, se è concesso in godimento a terzi ed eventuali corrispettivi. L’elenco delle proprietà mobili: automobili (anno d’acquisto, tipo, cilindrata), barche (a vela, a motore, lunghezza). Da indicare sono anche i collaboratori domestici e i loro stipendi. Eventuali spese per mutui, affitti, finanziamenti, indicando scadenze e durata. In ultimo non tralasciare la menzione di iscrizioni a scuole, circoli, università.

Chi ha un grande patrimonio e ha qualcosa da nascondere si prepari a far buon viso a cattivo gioco. Un sorriso sarà più efficace del ghigno feroce. Il coniuge ha tutto il diritto di sapere quanto hai, dove lo tieni, come lo spendi: se glielo tieni nascosto ci penserà il Tribunale a fartelo sputare. Troppo duro? Potevi pensarci prima a sposarti. Ci penserai due volte a divorziare.