Domiciliari per tutti e fine dei finti processi per clandestinità

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Aprile 2014 - 12:01 OLTRE 6 MESI FA
Domiciliari per tutti e fine dei finti processi per clandestinità

Domiciliari per tutti e fine dei finti processi per clandestinità

ROMA – Domiciliari per tutti e fine dei finti processi per clandestinità. La riforma del sistema penitenziario approvata dal Parlamento ieri in via definitiva introduce modifiche sostanziali: la pena principale da applicare sui reati fino a tre anni sarà scontata agli arresti domiciliari, non in carcere. Sarà automatica fino a 3 anni, deciderà il giudice fino a 5 anni.

La riforma va anche nella direzione di una più ampia depenalizzazione dei reati minori, affidata con la delega al Governo: il più importante dei reati che scomparirà sarà quello di immigrazione clandestina, che svuoterà le carceri e le aule di tribunale.

Domiciliari per tutti. Oltre all’automatismo degli arresti domiciliari per le pene fino a tre anni, la riforma modifica, in senso depenalizzante, anche l’istituto del processo con la “messa in prova”, cioè i lavori socialmente utili in alternativa al carcere. Se l’esito della messa in prova è positivo si estingue il reato (per i reati punibili fino a 4 anni). In ogni caso, il ricorso al carcere costituirà l’extrema ratio: saranno esclusi dai domiciliari solo i delinquenti recidivi, chi non può contare su una fissa dimora o un domicilio idoneo, chi non rispetta le limitazioni imposte.

Fine dei processi per immigrazione clandestina. Il reato è di difficile trattamento e si è risolto in un fallimento giuridico sul piano applicativo. Affolla le carceri e ingolfa il sistema giudiziario: il solo giudice di pace di Agrigento (competente per Lampedusa) ha istruito quasi 30mila processi in quattro anni. Il peso burocratico e la perdita di risorse non sono più sostenibili. Le multe comminate sono esigibili in misura limitatissima. Gli agenti di polizia sono distratti dal loro lavoro per partecipare a migliaia di udienze dove la loro testimonianza è obbligata per quanto inutile. Le migliaia di avvocati d’ufficio coinvolti non lavorano gratis. Processi inutili, quindi, cui la riforma ha detto basta.