Prete con villa antica, cameriera e berlina: ma non ha evaso il Fisco

Pubblicato il 18 Ottobre 2011 - 17:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Anche se la Curia gli dà mille euro al mese si può permettere una villa antica di proprietà, una Fiat Croma e una domestica. Tutto grazie alle offerte dei fedeli. Don Giorgio Pugliese , sacerdote della parrocchia di Sant’Antonio Abate di Fasano (Brindisi) è finito sotto la mannaia del redditometro. L’Agenzia delle Entrate lo ha sospettato di evasione fiscale e gli ha chiesto come mai si potesse permettere una vità agiata con uno stipendio risicato. Risposta? Grazie alle offerte dei fedeli, soprattutto quelle per le messe di suffragio e per i funerali, che, come stabilito dal Concordato del 1984, non devono essere dichiarati al Fisco.

E allora, quando l’Agenzia delle Entrate l’ha chiamato, lui si è presentato con tutti i documenti in ordine, dimostrando che il redditometro non sempre ci prende. Perché, appunto, il Fisco può conoscere solo la busta paga che l’ente diocesano per il sostentamento del clero distribuisce ogni mese ai suoi sacerdoti ma non tutti i soldi che il prete prende singolarmente dai fedeli sotto forma di offerte o oboli per cerimonie.

Ecco allora che don Giorgio Pugliese passa al contrattacco: “La villa  ha spiegato il parroco all’Agenzia delle entrate  l’ho ereditata dai miei genitori. Ci abito perché ci sono affezionato, l’unico inconveniente è che è molto grande e per tenerla in ordine ho dovuto assumere una cameriera con regolare contratto”. E la Croma? Hanno chiesto i funzionari del servizio Controlli. “Non è di proprietà, l’ho presa in leasing. Il vescovo ci manda spesso in missione e noi sacerdoti abbiamo bisogno di vetture affidabili”. Come fa a mantenerla? “Se siamo impiegati in missione le spese per il trasporto ci vengono rimborsate dalla curia”.