Brescia: don Marco Baresi è colpevole. La Corte d’Appello conferma la condanna per violenza sessuale

Pubblicato il 17 Giugno 2010 - 11:00 OLTRE 6 MESI FA

La Corte d’Appello di Brescia ha confermato. Don Marco Baresi, ex vicerettore del seminario diocesano, è colpevole. I giudici non hanno avuto dubbi. È lui il responsabile dell’abuso subito da un ragazzino che frequentava la scuola media del Seminario. E sempre lui è responsabile di aver scaricato sul suo pc centinaia di files pedopornografici. In aula alcuni suoi sostenitori hanno manifestato il loro disappunto. Ribattezzati “FreeDON”, non hanno abbandonato il sacerdote e ieri hanno commentato la sentenza. «Che schifo», ha detto uno di loro, mentre una ragazza ha reagito dicendo: «È questa la giustizia italiana!».

La vicenda è iniziata nel 2007. Un ragazzo ha raccontato di aver avuto un rapporto sessuale con il sacerdote. All’epoca aveva 14 anni e frequentava la scuola media del Seminario. Era stato allontanato dall’istituito, ma né in famiglia né agli amici aveva mai raccontato nulla. Si era sfogato solo con una psicologa, che ha poi svelato tutta la vicenda. Un gruppo di esperti ha giudicato attendibile il ragazzo e il 27 novembre don Marco Baresi è stato arrestato. Sul suo pc erano state trovate tracce di 180 files pedopornografici scaricati da internet e cancellati poco prima dell’arresto.

La Curia diocesana ha così commentato la condanna in secondo grado: «Il reato per cui è stato condannato è tra i più odiosi e come Chiesa bresciana viviamo con tristezza il momento. Riteniamo che in queste situazioni siano sempre doverosi il rispetto e la cautela. Mentre intendiamo esprimere solidarietà alle vittime di ogni abuso, sappiamo che un accusato ha diritto a essere pensato innocente fino a che intervenga una sentenza definitiva. Il vescovo di Brescia Luciano Monari ha ancora fiducia che don Marco possa dimostrare la sua innocenza e sta predisponendo una lettera per i sacerdoti della diocesi di Brescia affinché questa dolorosa prova possa essere vissuta da tutti con spirito di fede».

Gli avvocati difensori attendono ora le motivazioni della sentenza per decidere il ricorso alla Corte di Cassazione. In caso di conferma della Suprema Corte, don Marco dovrà scontare in via definitiva sette anni e mezzo di carcere.