Don Mariotti, il prete coinvolto nel crac Parmalat: “Ho l’immunità, sono un diplomatico”

Lorenzo d'Albergo*
Pubblicato il 4 Marzo 2010 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA

Don Mariotti con Papa Ratzinger

Continuano a piovere accuse per don Mariotti. Prima i problemi con le armi non denunciate e sequestrate dalle forze dell’ordine a Ravalle, nel ferrarese. Poi il crac Parmalat che ha portato via gran parte delle proprietà del monsignore. Per ora il prete non risponde. Si è trincerato dietro ad una inesistente “immunità diplomatica”, che gli sarebbe garantita dal suo ruolo di ambasciatore e “senatore del parlamento internazionale”.

Tra i tanti beni persi dopo la crisi del colosso Parmalat c’è anche una casa romana in via del Vantaggio, una piccola traversa di via Ripetta a due passi da piazza del Popolo e dai negozi di via del Corso. Proprio sotto all’appartamento del prete c’è l’Università degli Studi Tiberina, fondata nel 2007 a Roma proprio da lui. Si tratta dell’ennesima truffa del sacerdote ferrarese. Se si prova a suonare il campanello, non si riceve risposta. Su internet si possono facilmente rintracciare nomi e cognomi di rettore e docenti. C’è un numero di telefono, ma anche qui nessuna risposta.

Nata dalla Pontificia Accademia Tiberina – sul citofono si può leggere “Unione della legion d’oro”, l’associazione creata proprio dall’Accademia nel 1952 per la “diffusione dell’istruzione d’ogni grado di ogni campo” – l’università annovera tra i suoi fondatori anche il romanissimo poeta Gioacchino Belli. Allora, come iscriversi al “prestigioso” ateneo? È semplicemente impossibile. L’università non esiste, è una finzione.

Monsignor Fernando Mariotti è ora nei guai. Un testimone, prima raggirato dal prete ferrarese fintosi vescovo e poi inserito suo malgrado nel senato accademico, ha spiegato il piano di don Mariotti: “L’Accademia Tiberina versava in condizioni di stallo, non faceva più nessuna attività e Mariotti voleva trasformarla in un ateneo privato per la creazione del quale millantava assegni a sette cifre, che invece non sono mai esistiti”. Una volta arrivati i finanziamenti europei richiesti per l’ateneo, don Mariotti “ne avrebbe requisito una parte per risanare i suoi debiti – racconta il testimone – quali fossero poi questi debiti… non si è mai capito”.

*Scuola di Giornalismo Luiss