Don Tonino Bello è venerabile: primo passo verso il processo di beatificazione del prete pugliese

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 25 Novembre 2021 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA
Don Tonino Bello è venerabile: primo passo verso il processo di beatificazione del prete pugliese

Don Tonino Bello è venerabile: primo passo verso il processo di beatificazione del prete pugliese (Foto d’archivio YouTube)

Don Tonino Bello è venerabile: è il primo passo verso il processo di beatificazione del prete pugliese. Papa Francesco ha autorizzato oggi la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto in cui si riconoscono “le virtù eroiche del Servo di Dio Antonio Bello, Vescovo di Molfetta-Ruvo- Giovinazzo-Terlizzi; nato il 18 marzo 1935 ad Alessano e morto il 20 aprile 1993 a Molfetta”.

Don Tonino Bello è venerabile: Papa Francesco lancia la beatificazione

Si tratta di un passo cruciale nella causa per la beatificazione di Don Tonino Bello (da tutti è conosciuto così). Il vescovo è celebre per il suo impegno per la pace, in particolare nella sua veste di presidente di Pax Christi Italia (1985-1993). Col riconoscimento delle “virtù eroiche”, Tonino Bello assume il titolo di “venerabile“.

I decreti autorizzati da Papa Francesco

Gli altri Decreti autorizzati oggi dal Papa, durante l’udienza al cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, riguardano:

  • il miracolo attribuito all’intercessione del Beato Tito Brandsma (al secolo: Anno Sjoerd), sacerdote professo dell’Ordine dei Carmelitani; nato il 23 febbraio 1881 a Bolsward (Paesi Bassi) e ucciso in odio alla fede il 26 luglio 1942 a Dachau (Germania);
  • il miracolo attribuito all’intercessione della Beata Maria di Gesù (al secolo: Carolina Santocanale), fondatrice della Congregazione delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes; nata il 2 ottobre 1852 a Palermo e morta il 27 gennaio 1923 a Cinisi;
  • il martirio dei Servi di Dio Enrico Planchart, sacerdote professo dell’Istituto dei Religiosi di San Vincenzo de Paoli, Ladislao Radigue e 3 compagni, sacerdoti professi della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, nonché della Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento, uccisi in odio alla fede il 26 maggio 1871 a Parigi.

Tutti questi ora diverranno beati.

Riconosciute anche:

  • le virtù eroiche del Servo di Dio Giovanni di Gesù Maria (al secolo: Giovanni de San Pedro y Ustarroz), sacerdote professo dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi; nato il 27 gennaio 1564 a Calahorra (Spagna) e morto il 28 maggio 1615 a Monte Compatri;
  • le virtù eroiche del Servo di Dio Giorgio Guzzetta, sacerdote della Confederazione dell’Oratorio di San Filippo Neri. nato il 23 aprile 1682 a Piana dei Greci (oggi Piana degli Albanesi) e morto il 21 novembre 1756 a Partinico;
  • le virtù eroiche della Serva di Dio Natalina Bonardi (al secolo: Maria), fondatrice della Congregazione delle Suore di Santa Maria di Loreto, nata il 4 dicembre 1864 a Cuneo e morta il 25 luglio 1945 a Vercelli;
  • le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Dositea Bottani (al secolo: Maria Domenica), superiora generale della Congregazione delle Suore Orsoline della Vergine Maria Immacolata di Gandino, nata il 31 maggio 1896 a Pianca e morta il 2 settembre 1970 a Bergamo;
  • le virtù eroiche della Serva di Dio Odette Vidal Cardoso, fedele laica, nata il 18 febbraio 1931 a Rio de Janeiro e ivi morta il 25 novembre 1939.

La Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi esulta per Don Tonino Bello

“È un dono grande per la nostra Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, per la Chiesa pugliese ma anche per tutta la Chiesa universale perché abbiamo bisogno di questi esempi così belli”. Lo ha detto il vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, mons. Domenico Cornacchia, in un’intervista a Tv2000.

Mons. Cornacchia ha rivelato a Tv2000 a margine dell’Assemblea della Cei di “aver appreso la notizia in tempo reale dalla Santa Sede durante i lavori della Conferenza episcopale italiana, dal nostro presidente il cardinale Gualtiero Bassetti. Tutta l’Assemblea dei vescovi si è alzata in piedi e ha applaudito”.

“Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente don Tonino – ha proseguito mons. Cornacchia – L’ho invitato due volte per il precetto di Pasqua. Non se lo è fatto dire due volte. Lui aveva questo grande carisma di comunicare, suscitare entusiasmo, aprire finestre sulla speranza, sulla bellezza, sulla gioia e nel cuore di tanti in special modo nei giovani”.

“Il cammino di questa Assemblea della Cei – ha sottolineato mons. Cornacchia – è quello della sinodalità, del camminare insieme. Don Tonino ci lascia questo messaggio: lui diceva sempre che noi cristiani, noi più vicini alla Chiesa dobbiamo essere attenti al passo degli ultimi. Ovvero a chi non ce la fa, a chi si sente escluso, a chi si sente lontano. Oggi Papa Francesco non fa altro che richiamarci a questi grandi valori.

Sappiamo che Papa Francesco è venuto pellegrino sulla tomba di don Tonino Bello nel 2018 e poi a Molfetta nel 25° anniversario della salita al cielo di questo Servo di Dio”.

“Sono convinto che oggi – ha concluso mons. Cornacchia a Tv2000 – tutti noi cristiani riceviamo un bel dono. Ovvero l’incoraggiamento a imitare coloro che sono avanti a noi nel cammino della santità, della carità e della testimonianza”.