Donna e trans uccise a Firenze: caccia al killer scatena psicosi

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Giugno 2016 - 20:54 OLTRE 6 MESI FA

FIRENZE – Un controllo dei Carabinieri con un elicottero a bassa quota ha scatenato la psicosi tra gli abitanti di Fucecchio, in provincia di Firenze. Per alcune ore hanno creduto che Mirco Alessi, il presunto killer del duplice omicidio di Firenze, si fosse nascosto in zona.

I militari stanno cercando l’assassino a 360 gradi in tutta la Toscana, ma in particolare tra Firenze e Pisa, quindi anche nella zona di Empoli: la famiglia di Alessi ha una casa a Tirrenia (Pisa). A scatenare la psicosi sarebbero stati anche alcuni messaggi sui social che avrebbero indotto alcune persone a barricarsi in casa e a mettersi al riparo. Il tutto fino a quando è emerso con certezza che in zona non ci sono stati avvistamenti e l’allarme è rientrato.

A mettere gli investigatori sulle tracce di Alessi è stata una telefonata che lo stesso 42enne avrebbe fatto ai genitori. “Ho fatto una cazzata”, ha detto l’uomo e da lì sono scattate le ricerche. Alessi è sospettato di aver ucciso una transessuale e una giovane sudamericana in un appartamento in via Fiume, a due passi dalla stazione Santa Maria Novella di Firenze. Una seconda giovane è riuscita a salvarsi gettandosi da una finestra. L’uomo per uccidere ha usato un grosso coltello da cucina trovato poi nell’abitazione.

Il primo a cadere sotto i colpi del presunto killer è stato Gilberto Manoel Da Silva, 45 anni, di origini brasiliane. Poi è stata la volta di Mariela Josefina Santos Cruz, 27 anni, di Santo Domingo, che insieme all’amica forse si era affacciata dalla loro camera sentendo le urla provenire dalla stanza vicina. Le due ragazze erano ospiti nell’appartamento dove la trans sembra si prostituisse da tempo. La 27enne, nonostante un’ampia ferita su un fianco, ha tentato di fuggire per le scale, mentre l’amica, anche lei dominicana, 25 anni, in preda al panico si è gettata dalla finestra della stanza, al primo piano, finendo sul marciapiede.

I soccorritori hanno trovata la prima giovane, che è morta poco dopo il suo arrivo in ospedale, in una pozza di sangue nell’androne del palazzo, la seconda sul marciapiede. A dare l’allarme al 118 e ai carabinieri sarebbero stati alcuni vicini: la zona è frequentata fin dalle prime ore del mattino.

L’uomo è fuggito e ha raggiunto la sua abitazione in via Palazzuolo. Qui, dove vive da solo dopo la separazione dalla moglie (la coppia ha anche un figlio), si è cambiato gli abiti insanguinati, trovati dai carabinieri, ha preso le chiavi dell’auto, una Citroen C1 rossa, ed è fuggito chiamando i genitori. Proprio loro avrebbero avvertito i carabinieri dopo che, in un primo momento, sembrava fossero riusciti a convincere il figlio a costituirsi. I contatti sono andati avanti fino a mezzogiorno. Poi il cellulare è stato spento.

Una donna, la cui dichiarazione è stata presa a verbale dai carabinieri, ha detto di averlo visto intorno alle 12,30 a Cecina (Livorno). La caccia all’uomo continua.