Doppio colpo alla mafia: arrestati i boss Nicchi e Fidanzati

Pubblicato il 5 Dicembre 2009 - 16:21 OLTRE 6 MESI FA

Doppio colpo mortale a Cosa Nostra. A poche ore dall’arresto del superlatitante Giovanni Nicchi, considerato il capo di Cosa nostra a Palermo dopo l’arresto di Domenico Raccuglia, la Polizia, questa volta di Milano, ha fermato anche il boss Gaetano Fidanzati, che faceva parte della lista dei 30 superlatitanti della criminalita’ organizzata. Gaetano Fidanzati, 74 anni, era ricercato dal 2008 per associazione mafiosa, nell’ambito dell’operazione Perseo. Gia’ affiliato alla famiglia di Bolognetta, dopo la scarcerazione nel 2007 (aveva scontato 6 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti) ha assunto prima la carica di reggente della famiglia di Palermo-Acquasanta e poi dell’intero mandamento di Palermo-Resuttana. Quando è stato arrestato stava passeggiando per le vie del centro di Milano in compagnia di un cognato e stava per incontrare un’altra persona.

Fidanzati è uno dei capimafia storici palermitani: nel ’70 un’auto venne fermata casualmente a un posto di blocco: oltre a Fidanzati c’erano Tommaso Buscetta, Salvatore Greco, Giuseppe Calderone, Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti. Il nome di Fidanzati compare in varie inchieste italiane e americane su traffici mondiali di eroina e cocaina. È ritenuto dagli investigatori uno dei più importanti boss del narcotraffico.

Giovanni Nicchi

Poche ore prima del suo arresto era stato catturato, a Palermo, il superlatitante Giovanni Nicchi, bloccato dalla sezione Catturandi della Squadra Mobile in via Juvara. Nicchi è stato bloccato all’interno di un appartamento di via Filippo Juvara, a pochi passi dal palazzo di Giustizia di Palermo. La notizia dell’arresto è stata confermata dal vicedirigente della Squadra Mobile Antonio de Santis.

Un colpo importantissimo alla mafia se pensiamo che Nicchi, anche se ha solo 28 anni, è considerato il numero tre di Cosa nostra e principale boss della mafia palermitana dopo l’arresto di Raccuglia. Il fermo di Nicchi si sarebbe concretizzato nelle ultime 48 ore, quando gli agenti della Catturandi, guidati da Mario Bignone, si sono detti convinti di avere individuato il latitante, reggente del mandamento Pagliarelli.

A complimentarsi per i due arresti ravvicinati nel tempo è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: «Le nostre forze dell’ordine hanno effettuato due colpi straordinari a Palermo e a Milano – ha detto il premier – A Palermo siamo riusciti a catturare Gianni Nicchi che e’ il numero due di Cosa nostra e a Milano abbiamo catturato Danilo Fidanzati che e’ il numero tre di Cosa nostra. Credo che sia una bella situazione, una bella operazione che deve confortare i cittadini di buon senso».

Entusiasta anche il minsitro dell’Interno, Roberto Maroni: «Spero che questo faccia giustizia di tutte queste farneticazioni dei rapporti tra governo e mafia. La reazione rabbiosa della mafia contro chi li sta colpendo duramente al cuore e’ evidente». Se qualcuno parlasse di «arresti a orologeria -ha aggiunto il ministro del Carroccio –  la considerei una offesa alla professionalita’ e al coraggio di tanti ragazzi che richiano la vita». Maroni ha poi continuato: «Siamo sulle tracce di questi pericolosi criminali da tanto tempo. Adesso rimane solo il numero uno, Matteo Messina Denaro, il cerchio si sta stringendo: sono convinto che molto presto prenderemo anche lui».

A complimentarsi con il Procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso, anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano nel corso di una lunga telefonata: «Un grande successo investigativo – ha definito l’arresto dei due boss di Cosa nostra – l’ennesimo risultato portato a segno dallo Stato in questa stagione indimenticabile di lotta serrata alla criminalita’ organizzata».