La denuncia di “censura” di un corso su Dostoevskij fatta da Paolo Nori sui social ha ricevuto immediata solidarietà e sono numerosi su Facebook i messaggi di protesta a commento degli ultimi post sul profilo dell’Università Bicocca, l’Ateneo di Milano che avrebbe dovuto ospitare le lezioni e che secondo Nori ha deciso di soprassedere per “evitare tensioni in questo momento”.
Aggiornamento ore 10:41.
Dostoevskij, corso cancellato alla Bicocca. Critiche all’Università
“Mi auguro che gli studenti cambino tutti università! A Milano c’è una nuova forma di dittatura, dalla Scala all’università. Una follia”, dice una donna. “Almeno nei luoghi che dovrebbero fare cultura e formazione che si cerchi di tenere un equilibrio e un senso della realtà e della giustizia!!”, le fa eco una studentessa.
Le critiche degli studenti all’Università Bicocca di Milano
“Ma vi rendete conto o no della pericolosità nel cancellare (posticipare) lezioni su Dostoevskij? Non ritenete i vostri studenti capaci di distinguere tra cose che non sono minimamente paragonabili tra loro?”, chiede un altro. “Mi domando se l’Università Milano Bicocca abbia chiaro quale sia il compito culturale che le compete: il gesto di censura è di una gravità assoluta, ha delle implicazioni di follia politica totale. Cosa facciamo, cancelliamo la cultura russa dalla storia europea?”, afferma una donna. “Roba da Russia di Putin”, scrive, lapidario, un altro commentatore.
Renzi: “Proibire di studiare Dostoevskij è follia”
Anche Matteo Renzi è intervenuto sulla questione: “Proibire di studiare Dostoevskij contro Putin significa essere folli. In questo tempo bisogna studiare di più, non di meno: in Università servono maestri, non burocrati incapaci”, ha scritto il leader di Iv su Twitter annunciando un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Univerisità Maria Cristina Messa.