E’ morto Roberto Maroni: la Lega, gli Interni, l’autonomia del Nord. Aveva 67 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2022 - 08:32 OLTRE 6 MESI FA
E' morto Roberto Maroni, l'ex ministro dell'Interno aveva 67 anni

E’ morto Roberto Maroni, l’ex ministro dell’Interno aveva 67 anni FOTO ANSA

Martedì mattina è morto Roberto Maroni, l’ex ministro dell’Interno aveva 67 anni. Lottava da tempo contro una grave malattia. Maroni si è spento nella sua casa nel Varesotto dove ha trascorso gli ultimi mesi. Ha condiviso con Umberto Bossi gli inizi della Lega Nord: tre volte ministro, vicepremier, ex governatore della Regione Lombardia, è anche stato segretario federale della Lega. Dal 2021, quando ha scoperto la malattia che lo ha condotto alla morte, si era ritirato dalla politica attiva.

Roberto Maroni e la Lega

Roberto Maroni è morto nella sua Varese, dov’era nato 67 anni fa e dove tutto è iniziato quando era uno studente di Legge che votava Democrazia Proletaria. L’incontro nel 1979 con Umberto Bossi cambiò la sua vita e se “lui è il papà della Lega, io ne sono la mamma”, spiegava. Perché da quel giorno la politica diventò il suo lavoro, mentre il calcio e la musica restarono solo passioni. Ha continuato ad andare a San Siro a vedere il Milan e ha continuato a suonare blues con l’organo Hammond nella sua band, i Distretto 51. Oltre ad ascoltare i dischi del suo idolo Bruce Springsteen.

Ma soprattutto è diventato per oltre vent’anni uno degli uomini politici più importanti d’Italia. Era tra gli 80 leghisti che rappresentarono per la prima volta la Lega in parlamento nel 1992, poi è diventato ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio nel 1994, ministro del Lavoro nel 2001 e ancora ministro dell’Interno nel 2008 sempre con Silvio Berlusconi presidente del Consiglio, per chiudere infine la sua carriera nelle istituzioni come presidente della Regione Lombardia dal 2013 al 2018. Aveva annunciato la sua candidatura per diventare sindaco di Varese ma la malattia lo ha costretto a rinunciare un anno fa.

I rapporti con Salvini

Tutta la vita sempre nella Lega, di cui è stato fondatore e segretario con rapporti non sempre facili sia con Umberto Bossi che con Matteo Salvini. Da braccio destro del senatur e grande mediatore al suo posto con Berlusconi, ne è diventato avversario in più occasioni, a partire dalla caduta del primo governo di centrodestra nel 1995 quando si oppose alla sfiducia decisa da Bossi, venendo allontanato dal partito. Durò poco, una lettera di scuse segnò il suo rientro nel partito e iniziò la fase dura della Lega secessionista, alla quale Maroni contribuì coniando uno slogan diventato poi storico, cioè ‘Prima il Nord’.

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