VICENZA – Undici soldati americani di rientro dalla Liberia, uno dei Paesi dell’Africa occidentale colpiti dall’epidemia di ebola, sono stati messi in isolamento nella base militare americana di Vicenza. I soldati dovranno rimanere 21 giorni nella base, dove saranno monitorati, senza possibilità di contatto con la famiglie. Il Pentagono sostiene che si tratta di una precauzione. Lo stesso trattamento toccherà ad altri trenta.
Tra i soldati che saranno monitorati per 21 giorni anche il generale maggiore, Darryl Williams, comandante della base americano in Africa e che ha effettuato il passaggio di consegne all’unità d’assalto paracadutisti dell’esercito statunitense nel fine settimana. I militari sono stati accolti dai carabinieri coperti dalle tute di protezione.
“Il Prefetto e le autorità militari americane mi hanno assicurato che tutti i militari tornati dall’Africa sono sani. Nessuno di loro presenta i sintomi dell’Ebola”, ha detto il sindaco di Vicenza Achille Variati, nel suo ruolo di autorità sanitaria locale. Variati ha anche spiegato che tutti i militari rientrati “sono comunque costantemente monitorati, come stabilito dal rigido protocollo ministeriale”.
Recentemente gli Stati Uniti hanno deciso di mandare circa 3mila militari nei Paesi dell’Africa occidentale colpiti dall’epidemia di ebola. Il sindaco di Vicenza si era subito preoccupato e giorni fa aveva annunciato che i militari, tornati in Italia, sarebbero stati messi in quarantena preventiva per 21 giorni. Così è stato.
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