Elena Ceste, Michele Buoninconti vuole la revisione del processo. Ipotesi della difesa: morte per assideramento

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2020 - 14:49 OLTRE 6 MESI FA
Elena Ceste, Michele Buoninconti vuole la revisione del processo. Ipotesi della difesa: morte per assideramento

Elena Ceste (Ansa)

TORINO – Morta per assideramento dopo essersi allontanata volontariamente da casa: secondo Michele Buoninconti sarebbe questa la causa del decesso della moglie Elena Ceste, sparita da Costigliole d’Asti nel gennaio del 2014 e ritrovata morta diversi mesi dopo non lontana da casa. Per questo l’uomo, che è stato condannato a trent’anni di carcere con sentenza definitiva per omicidio e occultamento di cadavere, ha chiesto la revisione del processo. 

Per la difesa, ha spiegato a Fanpage.it Anna Vagli, criminologa, “la causa di morte resta ignota, come riconosciuto dalla stessa sentenza, e dunque non esiste alcuna evidenza scientifica che Elena Ceste sia stata vittima di omicidio”.

Così la difesa di Buoninconti sta raccogliendo elementi da sottoporre alla Procura per la richiesta di revisione, nonostante il rigetto da parte della Corte Europea dei Diritti umani del ricorso presentato contro la sentenza del 2018.

Anche se Strasburgo ha rigettato il ricorso la difesa ha diritto di procedere con la richiesta di revisione ma solo se ci sono nuove prove. Proprio per questo motivo nel novembre del 2019 sono stati eseguiti sulle rive del Rio Mesa e vicino alla casa di Elena Ceste e Michele Buoninconti dei campionamenti che verranno sottoposti alla Procura ai primi di febbraio. 

L’ipotesi della difesa, spiega Fanpage, è appunto quella di un allontanamento volontario da parte di Elena Ceste e di una morte accidentale della donna, nonostante tre sentenze hanno concluso per l’asfissia meccanica. (Fonte: Fanpage)