Elena Ceste, la sensitiva e le ricerche nel pozzo a Costigliole D’Asti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2014 - 12:38 OLTRE 6 MESI FA
Elena Ceste

Elena Ceste

COSTIGLIOLE D’ASTI – “Tormentata da qualcuno che voleva infangarla” ha detto uno degli amici di Elena Ceste, la donna scomparsa da Costigliole D’Asti lo scorso 24 gennaio. Chi voleva infangarla? Chi la ricattava? Questi gli interrogativi senza risposta. Intanto i carabinieri continuano le ricerche a Costigliole D’Asti, anche, come scrive articolotre.com con la collaborazione di una sensitiva (come spesso avviene in questi casi). La sensitiva avrebbe indicato un pozzo nella zona. Le operazioni però hanno dato esito negativo. Nello stesso pozzo carabinieri e volontari avevano già cercato qualche giorno dopo la scomparsa.

Il marito di Elena Ceste, Michele Buoniconti, non indagato, è stato interrogato venerdì scorso (4 aprile) come “persona informata dei fatti”. Quattro ore di interrogatorio dove il marito non si sarebbe mai contraddetto, almeno secondo le prime voci e indiscrezioni.

Il giallo del ricatto.

Ricattata o no? E’ questa la domanda principale intorno al giallo della scomparsa di Elena Ceste. Qualcuno la ricattava su Facebook?

Era stato proprio il marito ha parlato di minacce subite da Elena su Facebook. Minacce e ricatti che avrebbero spinto Elena ad allontanarsi di casa. Tesi confermata da qualche amico.

Questa la tesi del ricatto.

Elena parlò di un uomo, e raccontò anche di una terza persona, qualcuno che avrebbe registrato lei e il presunto amante mentre erano insieme. “Ho visto nel buio una lucina rossa” avrebbe detto Elena al marito. Ma cosa stava facendo Elena? Michele, il marito, dice che l’uomo con la telecamera era nascosto nel bagagliaio di una macchina. Ed Elena veniva ricattata con quel filmato. “Ricattata sui figli” dice il marito. “Mia moglie per non farlo sapere ai figli è andata via, o qualcuno l’ha portata via”.