Elena Morali, ex di Renzo Bossi: “Ha un po’ di case e un po’ di auto”

Pubblicato il 7 Aprile 2012 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA

Elena Morali

BERGAMO – Un Umberto Bossi preoccupato della vita pubblica dei figli già due anni fa. “Il Trota, ventidue anni, usava una Porsche e le polemiche su di lui non mancavano dopo l’elezione in Regione. Il Senatur gli chiedeva sobrietà, sperava che non finisse invischiato nel gossip”. A parlare di quel periodo è Elena Morali, la bionda soubrette bergamasca che aveva frequentato Renzo Bossi per tutta l’estate del 2010. “Io ero fresca di partecipazione a “La Pupa e Il Secchione”. Appena uscita dalla casa della trasmissione tv, mi aveva contattato. Ci siamo visti le prime volte tra Milano e Brescia”, racconta al Corriere della Sera. “Mi invitava ad andare con lui a Bruxelles, in Sardegna, dove frequentava una casa con i fratelli e i cugini. Ma non c’è mai stata l’occasione di partire insieme, perché dopo aver partecipato alla trasmissione tv ero molto impegnata”.

Solo un weekend in viaggio come una vera coppia, in una località che Elena Morali preferisce non rivelare. Ma anche molte singole serate in locali da vip. E tanti accenni al Senatur: “Renzo parlava spesso di Umberto Bossi. Un legame fortissimo. Lo seguiva appena poteva, era molto influenzato da lui, riportava spesso le sue parole. Addirittura direi che la figura paterna dava noia alla relazione…”. Il capo del Carroccio non apprezzava, forse, una soubrette televisiva come fidanzata del figlio. “Penso piuttosto che il papà di Renzo non avesse piacere a vedere il nome del figlio sui giornali, non voleva che finisse sulle riviste di gossip, chiedeva un profilo basso”.

Il leghista si augurava già allora un cambio di direzione da parte del Trota, che ormai faceva parlare di sé. “Io ho conosciuto una persona umile, un Renzo Bossi non megalomane, mai un regalo costoso – secondo la pupa della tv -. Poi, certo… aveva a disposizione un po’ di case. Non voglio entrare troppo nel merito. Però mi ricordo la villa a Salò, o comunque in un paese di quella zona del Garda”. “Tante stanze, una piscina, l’aveva a disposizione quando voleva. Forse non era di sua proprietà, ma la usava e anche spesso. Con me Renzo non usava chissà quali auto. Una Smart, una Bmw, ma mi parlava della sua Porsche, oppure di suo fratello, che sulle Porsche correva”.