Elezioni, incapaci al conteggio. Eletto, anzi no. Bocciato, anzi no. E al seggio difficoltà con l’alfabeto…

Elezioni, incapaci al conteggio: molti i casi di eletto, anzi no e di bocciato, anzi no. In Sicilia mercoledì si contava ancora. E al seggio l'ordine alfabetico, quel ritardatario...

di Lucio Fero
Pubblicato il 29 Settembre 2022 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni, incapaci al conteggio. Eletto, anzi no. Bocciato, anzi no. E al seggio difficoltà con l'alfabeto...

Elezioni, incapaci al conteggio. Eletto, anzi no. Bocciato, anzi no. E al seggio difficoltà con l’alfabeto… FOTO ANSA

In dieci Regioni la quadriglia dell’eletto sì, anzi no e del bocciato sì, anzi no. Quadriglia mesta, penosa. Più e più volte chi era stato informato di esser divenuto parlamentare ha poi visto cancellata la sua elezione e chi si era visto escluso dai numeri è invece risultato eletto da nuovi e diversi numeri. Come e peggio di una graduatoria sballata e sempre incerta per supplenti a scuola. Elezioni incapaci al conteggio non è stata un’eccezione, è stata una concreta possibilità.

Con il solo piccolo, modesto alibi di una legge elettorale infarcita di disposizioni cervellotiche quali il “rimbalzo”, cioè il riporto dei resti dei voti (i resti rispetto al quoziente pieno) da collegio a collegio, riporto a tampinare una improbabile perequazione tra liste. Iper vette della burocrazia leguleia, certo. Ma gli addetti al conteggio dei voti e la struttura amministrativa preposta e il ministero responsabile (quello degli Interni) leggi e disposizioni avrebbero dovuto conoscerle e sperimentarle, non subirle. Invece…incapaci al conteggio e scene più tragiche che comiche dell’eletti, anzi no/bocciato anzi no.

In Sicilia s’era fatto mercoledì…

E a tre giorno dal giorno delle elezioni 48 sezioni stavano ancora conteggiando. Quarantotto, neanche 50 e che sarà mai? Tanto Schifani presidente è calcolo acquisito e che si scrutini e si conteggi per più di 24 ore è tradizione in molti seggi del Sud Italia. Renitenza alla fatica, lentezza atavica e lentezza coltivata? No, nulla di questo folklore che solo folklore è. Al contrario, nulla di atavico ma qualcosa di molto contemporaneo: l’analfabetismo funzionale. Nessuno si offenda, nessuno nei seggi elettorali non sapeva né leggere né scrivere né far di conto. Ma gestire una situazione complessa e un lavoro di gruppo questa è competenza rara e pochissimo diffusa, appunto quel che si chiama analfabetismo funzionale. Che si riscontra in ogni comparto della Pubblica Amministrazione (basta leggere testi di circolari e bandi di appalto o documenti del Miur) e che quindi nessuna sorpresa se lo si riscontri anche nei seggi elettorali. Dove presidenti, scrutatori, segretari (oltre che elettori) sono donne e uomini in carne, ossa e comune e quotidiana antropologia.

Ordine alfabetico, quel ritardatario

Al mattino della domenica del voto molti hanno riscontrato file e attese ai seggi. Nulla di drammatico, al massimo una mezz’ora di attesa. Però, perché? Uno degli imputati del ritardo nelle operazioni il tagliandino detto anti frode da staccare prima di infilare la scheda votata nell’urna. Insomma, forse, mica tanto. Pudore e una certa inconsapevole quanto spontanea omertà, misericordiosa omertà, hanno distolto occhi e pensiero dalla scena molto consueta dello scorrere più e più volte di sguardi e mani lungo l’elenco degli elettori al seggio, quello che consultano prima di darti la scheda, quello che consultano per identificarti appunto come elettore al seggio, quello dove cercano scritto il tuo cognome e nome. Elenco in ordine alfabetico, anche con le lettere dell’alfabeto che non sono solo A e B e poi C. Ecco, molte giovani e solerte mani e paia d’occhi che cercavano non avevano, per così dire, dimestichezza immediata con l’ordine alfabetico. E quindi cercavano e ricercavano e ricercavano ancora.

L’ordine alfabetico, quel ritardatario! D’altra parte se, come è accertato, un italiano su tre sia pure in teoria scolarizzato non è in grado di comprendere un testo complesso che pur sa leggere e se più della metà dei diplomati ha competenze linguistiche e contabili a livello di licenza media, perché mai al seggio elettorale supporre siano altri da noi stessi? (Nota a margine ma non tanto a margine: nei seggi tutti con un telefonino che è un signor computer con cui ciascuno convive, ma elenchi votanti e identificazione votanti e anagrafe elettorale tutta rigorosamente a mano, carta e penna).