Elezioni, la mappa del voto: FdI arriva fino al Nord, il Pd mantiene la sua zona

La Lega sembra ormai tornata all’interno dei confini. Il M5S si conferma partito del Sud. Ecco le mappe post-voto dell’Istituto Cattaneo.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Settembre 2022 - 14:51 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni mappa voto

Elezioni, la mappa del voto: FdI arriva fino al Nord, il Pd mantiene la sua zona (foto ANSA)

L’Istituto di studi e ricerche Carlo Cattaneo ha pubblicato una analisi di approfondimento sulle ultime elezioni intitolata “La nuova geografia del voto”. Osservando la distribuzione territoriale dei consensi ottenuti dai 4 partiti che hanno ottenuto più voti, emergono tutte le problematiche che i partiti dovranno affrontare nei prossimi mesi e i punti di forza da cui poter ripartire.

Fratelli d’Italia tra Nord-Est e Centro

Lo studio, a cura di Cecilia Biancalana e Moreno Mancosu, inizia prendendo in esame l’exploit di Fratelli d’Italia. La distribuzione dei voti mostra come sia riuscito a radicarsi al Nord-Est e al Centro, ma non ancora a sfondare al Sud. Secondo l’Istituto, è la prova di come Giorgia Meloni si stia allontanando sempre di più dalla vecchia Alleanza Nazionale, che nel Mezzogiorno aveva molto consenso, avvicinandosi invece alla Lega. I picchi più alti di consensi, infatti, sono stati registrati in Veneto, Lombardia, sud delle Marche e in Umbria.

La Lega perde al Centro-Sud

La Lega invece sembra esser tornata alle origini. Il partito di Matteo Salvini è tra gli sconfitti di queste elezioni, nonostante la sua coalizione abbia vinto. Fratelli d’Italia infatti ha ottenuto più del triplo dei suoi voti, cosa che lo ha fatto retrocedere di oltre 3 milioni di consensi rispetto al 2018. Le perdite più sostanziali sono state registrate nelle aree che era riuscito a conquistare all’inizio della precedente legislatura, nel Centro-Sud.

Il Pd mantiene la sua zona rossa

Osservando quanto ottenuto dal Pd, si nota come sia riuscito a resistere in Toscana, Emilia-Romagna, nord delle Marche e Umbria. “Dal punto di vista territoriale, la zona rossa è l’unica delle vecchie zone politiche italiane a resistere, sebbene a fatica”, scrivono gli autori del rapporto. La percentuale di voto ottenuta è identica a quella del 2018, tuttavia in termini assoluti ha perso un milione di voti.

Il Sud vota M5s

Infine il Movimento 5 stelle. Quando il partito si presentò per la prima volta alle elezioni nazionali, nel 2013, registrò un consenso abbastanza omogeneo in tutta la Penisola. Ma già nel 2014 iniziò una meridionalizzazione che si è rivelata netta nel 2018 e alle europee del 2019, e che quest’anno ha confermato come sia il partito del Sud.